Tutti a processo. Le richieste della Dda di Catanzaro, titolare del procedimento penale Recovery, sono state chiare. Nonostante gli imputati non abbiano ancora scelto se procedere con il rito ordinario o con il rito abbreviato, il gup del tribunale di Catanzaro, Marilena Sculco, ha dato la parola alla pubblica accusa che, a sua volta, ha invocato il rinvio a giudizio di tutti i soggetti coinvolti nella maxi inchiesta antimafia contro il clan degli italiani di Cosenza, diretto dal boss di 'ndrangheta Francesco Patitucci.

L'udienza preliminare si è tenuta nell'aula bunker di Catanzaro, luogo in cui si è celebrato il rito abbreviato del processo Reset. Il giudice ha inoltre calendarizzato i lavori processuali. Le discussioni difensive si terranno ogni lunedì e venerdì della settimana, fino al 10 marzo prossimo. Sempre il gup ha ammesso tutte le costituzioni di parti civili e ha rigettato le questioni preliminari delle difese avanzate nell'aula bunker di Catania.

Il procedimento penale Recovery si occupa della sospetta attività criminale della cosca "Lanzino-Patitucci" nell'ambito del narcotraffico. Una presunta associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti capace di "ingaggiare" pusher in ogni territorio dell'hinterland cosentino, ai quali vendere la droga e ricavarne profitti illeciti. Degli imputati che rischiano a processo una parte valuta di fare il rito abbreviato. Le riserve saranno sciolte nei prossimi giorni.

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