Coronavirus, Gratteri: «La 'ndrangheta presterà soldi ai poveri e si prenderà le imprese»

Il capo della Dda di Catanzaro lancia l’allarme sul rischio usura: «La mafia ha l’occasione di consolidare il suo potere, anche quello politico». Per il magistrato la soluzione sono aiuti statali immediati a imprenditori e famiglie in difficoltà

di Redazione
29 marzo 2020
13:23
Il procuratore Gratteri
Il procuratore Gratteri

«Il rischio più concreto e reale è l'usura. Gli imprenditori avranno difficoltà. Poi dipenderà anche dalla durata di questo blocco. Ma gli imprenditori hanno bisogno di liquidità, di soldi veri in mano, non più e non tanto di non pagare le tasse». A dirlo all’AdnKronos è il capo della Dda di Catanzaro, Nicola Gratteri.

«Noi – spiega il magistrato - da sempre sappiamo che il problema dell’élite della ’ndrangheta è quello di giustificare la ricchezza, non di arricchirsi, e quindi presteranno soldi a usura anche a interessi bassi per invogliare, incentivare i commercianti a rivolgersi agli usurai ’ndranghetisti, che sono quelli che sostanzialmente hanno bisogno di meno garanzie per il pagamento. Chi si rivolge a questo tipo di usurai sa perfettamente con chi sta trattando. Il pericolo, quindi, è che ancora di più altre attività imprenditoriali, alberghi, ristoranti, pizzerie, passini di mano a prestanome della ’ndrangheta. Questo è il rischio più concreto e più vicino».


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«Gli ’ndranghetisti - continua - si presenteranno, come sempre, come benefattori, come gente che aiuta chi ha bisogno, i poveri. Questo lo fanno già, da sempre, dando ai disperati 30 euro al giorno per un lavoro in nero, e questi si sentiranno, sul piano psicologico, ancora più prostrati e ancora più riconoscenti verso chi gli darà questi 30 euro».

«La dipendenza psicologica dei poveri verso di loro - aggiunge Gratteri - aumenterà ancora di più, quindi poi sarà ancora più facile, alle prossime elezioni, rappresentare il modello più convincente quando ci sarà da andare a rastrellare i pacchetti di voti». Per il procuratore capo di Catanzaro, dunque, il rischio è un aumento «del consenso per gli ’ndranghetisti proprio sul piano della risposta sostanziale che loro riescono a dare». L’unico modo per impedire che ciò accada, afferma Gratteri, è «dare soldi veri alla gente», ragion per cui, conclude, «è di certo ovvio» che la mossa annunciata ieri sera dal premier Conte è «un passo nella giusta direzione».

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