Quattro anni invece per ex assessore del medesimo Comune. In base alle indagini, i voti promessi in cambio di nomine, provenivano da famiglie di origine calabrese
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Cinque anni di carcere per l'ex sindaco di Lonate Pozzolo, Danilo Rivolta, e quattro anni, invece, per Francesca Federica De Novara, ex assessore dello stesso comune del Varesotto sono stati chiesti stamani dal pm di Milano Alessandra Cerreti nell'ambito di un capitolo dell'indagine 'Krimisa' che ha coordinato insieme alla collega Cecilia Vassena e che tre anni fa aveva azzerato la 'locale' di Legnano-Lonate Pozzolo con una raffica di arresti.
La richiesta di condanna a 5 anni è stata proposta al gup milanese Tiziana Gueli, davanti al quale si sta celebrando il processo in abbreviato, anche per l'ex coordinatore regionale dei Cristiano Democratici Peppino Falvo - noto anche con il soprannome 're dei Caf ' -, per l'imprenditore Salvatore De Novara, coimputato con la figlia, e per Cataldo Casoppero. Quest'ultimo è già stato condannato dal Tribunale di Busto Arsizio (Varese) a 14 anni di reclusione perché ritenuto affiliato alla 'locale' smantellata. Il pubblico ministero ha anche proposto un anno di libertà vigilata, a pena espiata, per tutti i 5 imputati.
La tranche dell'indagine riguarda un presunto voto di scambio: Falvo, come si legge nel capo di imputazione, "fungeva da intermediario" tra Salvatore De Novara e l'ex sindaco, in modo da consentirgli di vincere le elezioni del maggio 2014 «con il 45 per cento dei voti, di cui 300 provenienti dalle famiglie calabresi». Rivolta in cambio avrebbe nominato come assessore alla cultura Francesca Federica De Novara per altro anche nipote di Alfonso Murano, ucciso nel 2006 con sei colpi di pistola mentre era al vertice della 'locale' di Lonate Pozzolo e moglie di Cataldo Malena "luogotenente" di Emanuele De Castro «capo organizzatore della medesima locale». Oggi in udienza è intervenuto anche l'avvocato del comune in provincia di Varese e che si è costituito parte civile.