Era ricercato per tre diverse inchieste condotte da tre Procure, quelle di Reggio Calabria, Firenze e Catanzaro. Il latitante Leonardo Ferro, 39 anni, è stato arrestato lo scorso 17 gennaio a Santiago de Los Caballeros, nella Repubblica Dominicana, da agenti della Polizia dominicana e dell’Ufficio centrale nazionale Interpol di Santo Domingo. La “red notice” a suo carico era basata su ordinanze di custodia cautelare emesse tra giugno 2019 e aprile 2021: l’accusa è di associazione finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti. In particolare, a Ferro sono stati contestati l’acquisto e l’importazione di cocaina per un quantitativo complessivo pari a 454 kg, in concorso con un altro indagato condannato all’esito del giudizio abbreviato di primo grado in quanto ritenuto esponente dell’organizzazione criminale dedita ad attività di narcotraffico internazionale.

Le ricerche di Ferro in Sudamerica (Colombia, Brasile, Panama, Venezuela e Repubblica Dominicana) erano state avviate lo scorso settembre dall’Unità ICan.  L’arresto è scaturito su attivazione del Nucleo investigativo dei carabinieri di Bologna che ha analizzato e veicolato le preziose informazioni fornite dall’Analysis project Itoc di Europol, per la localizzazione del latitante.

Leggi anche

Ferro è ritenuto un esponente della cosca Gallace di Guardavalle, già noto in passato per il suo coinvolgimento nel traffico internazionale di ingenti quantitativi di cocaina dal Sudamerica verso il nostro Paese, in stretta collaborazione con altri noti narcotrafficanti di ’ndrangheta.

In particolare, l’Interpol di Santo Domingo (Repubblica Dominicana), in costante collaborazione con l’Esperto per la Sicurezza di stanza in quel Paese e le autorità investigative italiane, ha predisposto un servizio ad hoc, schierando, già dalla giornata del 17 gennaio, un dispositivo di sorveglianza nella città di Santiago de Los Caballeros, dove il citato latitante risultava dimorante.

Dalle intercettazioni delle conversazioni telefoniche sul telefono utilizzato dalla moglie del latitante, si è appreso che quest’ultimo, avrebbe accompagnato la sua primogenita alla scuola dell’infanzia denominata “Peldaños”, già individuata nel corso delle indagini. A quel punto è stato predisposto un appostamento che ha permesso di individuare il latitante e procedere al suo arresto.

Le indagini da cui scaturiscono le tre misure cautelari, avevano documentato la presenza di un’organizzazione criminale in grado di rifornirsi di ingentissimi quantitativi di cocaina tramite alcuni trafficanti calabresi legati alla ‘ndrangheta.