Vasta operazione antimafia e arresti in provincia di Reggio Calabria. È in corso dalle prime ore di questa mattina una vasta attività della Polizia di Stato, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia della Procura della Repubblica di Reggio Calabria, finalizzata all’esecuzione di 65 ordinanze di custodia cautelare, di cui 53 in carcere e 12 agli arresti domiciliari, emesse nei confronti dei capi storici, elementi di vertice e affiliati di una pericolosa locale di ‘ndrangheta operante a Sant’Eufemia d’Aspromonte (Reggio Calabria)- funzionalmente dipendente dalla potente cosca Alvaro imperante a Sinopoli, San Procopio, Cosoleto, Delianuova e zone limitrofe. 

Arrestato il consigliere regionale Creazzo

A finire in manette anche il neo consigliere regionale Fratelli d'Italia, Domenico Creazzo. Secondo l'accusa, nel coltivare e realizzare il progetto di candidarsi e vincere le elezioni regionali del gennaio 2020, si era rivolto alla‘ndrangheta (in particolare a Domenico Laureandi) dapprima attraverso il fratello Antonino Creazzo in grado di procacciare voti, in cambio di favori e utilità, grazie alle sue aderenze con figure apicali della cosca Alvaro e poi direttamente, al fine di sbaragliare gli avversari politici. 

Gli altri arrestati

Fra gli arrestati figurano il boss Cosimo Alvaro detto Pelliccia a cui il provvedimento restrittivo è stato notificato in carcere perché detenuto per altra causa, Domenico Alvaro detto Micu classe 1977, Salvatore Alvaro detto Turi Pajeco classe 1965, Francesco Cannizzaro, alias “Cannedda” classe 1930 (che partecipò allo storico summit di Montalto nel 1969), Cosimo Cannizzaro, alias “spagnoletta” classe 1944, Domenico Laurendi, alias “Rocchellina”, imprenditore ed elemento di primissimo piano della ‘ndrangheta eufemiese.

Con la sua azione pervasiva, la‘ndrangheta è riuscita a collocare propri membri ai vertici del governo, dell’assemblea elettiva e all’interno degli apparati dell’amministrazione comunale di Sant’Eufemia d’Aspromonte.

 

Misura cautelare in carcere

  • ALATI Angelo, alias “il Marocchino”, nato a Scilla (RC) il 10.5.1977 (presidente del Consiglio Comunale di Sant’Eufemia d’Aspromonte);
  • ALVARO Cosimo, alias “Pelliccia”, nato a Sinopoli (RC) il 25.4.1964 (detenuto per altra causa);
  • ALVARO Cosimo, nato a Sinopoli (RC) il 26.11.1962;
  • ALVARO Domenico, inteso “Micu”, nato a Taurianova (RC) in data 1.12.1977;
  • ALVARO Salvatore, inteso “Turi” alias “Paieco”, nato a Sinopoli (RC) il 4.8.1965;
  • BAGNATO Giuseppe, inteso “Pinuccio”, nato a Reggio Calabria il 4.9.1962;
  • BORGIA Antonino, nato a Palmi (RC) il 11.6.1993;
  • CARBONE Domenico, alias “u Ciacio”, nato a Sant’Eufemia d’Aspromonte (RC) il 27.3.1965;
  • CARBONE Sarino Antonio, nato a Reggio Calabria il 13.6.1978;
  • CARBONE Vincenzo, alias “Ceo”, nato a Cinquefrondi (RC) il 9.8.1984;
  • CASTAGNELLA Carmelo, nato a Reggio Calabria il 10.4.1967;
  • CONDINA Vincenzo, alias “u Russu”, nato a Reggio Calabria il 7.10.1981;
  • CREA Antonio, alias “spatola”, nato a Sant’Eufemia d’Aspromonte (RC) il 3.8.1967;
  • CREA Emanuele, nato a Reggio Calabria il 27.1.1994;
  • CREA Giovanni, nato a Sant’Eufemia d’Aspromonte (RC) il 5.5.1969 [già sottoposto agli arresti domiciliari per altra causa];
  • CREA Giuseppe, nato a Sant’Eufemia d’Aspromonte (RC) il 3.2.1959;
  • CREAZZO Antonino, inteso “Nino”, nato a Reggio Calabria il 3.11.1982 (consulente del Lavoro);
  • CUTRÌ Pasquale, nato a Sant’Eufemia d’Aspromonte (RC) il 22.12.1972;
  • DELFINO Nicola, nato a Reggio Calabria il 15.10.1983;
  • DELFINO Rocco Graziano, nato a Reggio Calabria il 6.9.1986 (latitante);
  • DOCENTE Luca, nato a Torino in data 11.11.1973 (agente immobiliare);
  • FIRENZUOLI Attilio, detto “Nino”alias“Testuni”, nato a Sant’Eufemia d’Aspromonte (RC) il 26.11.1971;
  • FORGIONE Diego, alias “u peones”, nato a Sant’Eufemia d’Aspromonte (RC) il 13.11.1945;
  • FORGIONE Domenico, inteso “Dominique”, nato a Carlton (Australia) il 15.7.1973 (consigliere comunale di minoranza di Sant’Eufemia d’Aspromonte);
  • GAGLIOSTRO Antonino, inteso “Tony” alias “u mutu”, nato a Reggio Calabria il 5.5.1973 (titolare di due attività commerciali - bar ristorante - a Milano);
  • IDÀ Cosimo, alias “u diavulu”, nato a Reggio Calabria il 27.3.1977, (vice sindaco di Sant’Eufemia d’Aspromonte, assessore con delega al Bilancio, Programmazione, Tributi);
  • ITALIANO Giasone, nato a Delianuova (RC) il 16.10.1969;
  • LAURENDI Antonino, alias “ninareddhu u pistolu”, nato a Scilla (RC) il 2.2.1996;
  • LAURENDI Cosimo, nato a Milano il 4.9.1963;
  • LAURENDI Domenico, alias “Rocchellina”, nato a Sant’Eufemia d’Aspromonte (RC) il 7.10.1969 (imprenditore nel settore edile);
  • LAURENDI Rocco, nato a Cinquefrondi (RC) il 3.10.1996;
  • LUPOI Natale, alias “Beccaccia”, nato a Sinopoli (RC) il 10.06.1975;
  • LUPPINO Domenico, nato a Reggio Calabria il 7.6.1975, (ingegnere, responsabile dell’Ufficio Tecnico del Comune di Sant’Eufemia d’Aspromonte);
  • MACRÌ Girolamo, nato a Siderno (RC) il 15.10.1987 [detenuto per altra causa];
  • MODAFFARI Bruno, alias “u filiciuni”, nato a Sant’Eufemia d’Aspromonte (RC) il 15.3.1969[gestore di un ristorante a Solano di Scilla];
  • MODAFFARI Domenico, nato a Reggio Calabria il 24.9.1994 (dimorante ad Hannover in Germania);
  • MODAFFARI Francesco, nato a Reggio Calabria il 19.6.1992 (dimorante ad Hannover in Germania);
  • MODAFFARI Pasquale, alias “u filiciuni”, nato a Cinquefrondi (RC) il 13.10.1995;
  • MODAFFARI Vincenzo, alias “u ruggiatu”,nato a Sant’Eufemia d’Aspromonte (RC) il 27.11.1964;
  • NAPOLI Carmine, alias “Carminazzu”, nato a Sant’Eufemia d’Aspromonte (RC) il 4.10.1961;
  • NAPOLI Giuseppe Carmine, alias “‘mpizza”, nato a Sant’Eufemia d’Aspromonte (RC) il 22.6.1965;
  • NOVELLO Giuseppe, nato a Reggio Calabria il 30.5.1981[detenuto per altra causa];
  • ORFEO Diego, nato a Reggio Calabria il 5.6.1997;
  • ORFEO Giuseppe, nato a Sinopoli (RC) il 31.1.1967;
  • QUARTUCCIO Carmine, inteso “Carmelo”, nato a Sinopoli (RC) il 3.9.1968 (imprenditore nel settore degli impianti elettrici);
  • RESTUCCIA Domenico, nato a Gioia Tauro (RC) il 24.7.1992;
  • RIZZOTTO Giuseppe, nato a Taurianova (RC) il 20.7.1979;
  • ROMEO Francesco, nato a Palmi (RC) il 2.6.1981;
  • ROMEO Michele, nato a Reggio Calabria il 20.6.1975 (impiegato comunale a Mornago -VA);
  • SCICCHITANO Giuseppe, nato a Palmi (RC) il 2.10.1989;
  • SPALIVIERO Giorgio, nato a Melito di Porto Salvo (RC) il 28.4.1970;
  • SPERANZA Giuseppe, alias “u longu”, nato a Taurianova (RC) il 18.5.1980;
  • VITALONE Francesco, nato a Palmi (RC) il 5.7.1981;

Arresti domiciliari

  • CANNIZZARO Cosimo, alias “spagnoletta”, nato a Sant’Eufemia d’Aspromonte (RC) l’1.4.1944;
  • CANNIZZARO Francesco, alias “Cannedda”, nato a Sant’Eufemia d’Aspromonte (RC) il 23.6.1930;
  • CREA Emanuele, alias “Ciccellino”, nato a Messina il 4.6.1933;
  • CREA Francesco, nato a Taurianova (RC) il 16.1.1950 (assicuratore);
  • CREAZZO Domenico, nato a Desio (MB) il 12.7.1977, (sindaco di Sant’Eufemia d’Aspromonte (RC), neo eletto Consigliere Regionale della Calabria);
  • FEDELE Mauro, nato a Cinquefrondi (RC) il 12.10.1995;
  • GALLETTA Giuseppe Antonio, nato a Reggio Calabria (RC) il 21.11.1962 (medico);
  • IANNÌ Rocco, nato a Scilla (RC) in data 8.2.1967 (ristoratore con attività commerciali a Bagnara Calabra e Milano);
  • LAURENDI Rocco, alias “Rocchellino”, nato a Sant’Eufemia d’Aspromonte (RC) il 3.10.1944;
  • LUPPINO Antonio, inteso “‘Ntony” alias “Malomu”, nato a Palmi (RC) il 13.4.1968;
  • NAPOLI Carmelo, nato a Cinquefrondi (RC) il 28.7.1993;
  • Marco Siclari, senatore della Repubblica, (richiesta)

La 'ndrangheta nel comune di Sant’Eufemia d’Aspromonte

Con il ruolo di capo, promotore ed organizzatore dell’associazione mafiosa - si legge nella nota degli inquirenti - è stato arrestato in esecuzione della misura cautelare della custodia in carcere il vice sindaco, Cosimo Idà, artefice secondo l'accusa di diverse affiliazioni che avevano determinato un forte attrito con le altri componenti del locale di ‘ndrangheta eufemiese e l’alterazione degli equilibri nei rapporti di forza tra le varie fazioni interne allo stesso.

Con la contestazione di partecipazione all’associazione mafiosa sono stati arrestati in esecuzione della misura cautelare della custodia in carcere il presidente del Consiglio comunale Angelo Alati quale mastro di giornata della cosca, il responsabile dell’Ufficio Tecnico ingegnere Domenico Luppino, referente della cosca in relazione agli appalti pubblici del comune e Domenico Forgione, inteso “Dominique”, consigliere comunale di minoranza, che aveva il compito di monitorare gli appalti del comune per consentire l’infiltrazione da parte delle imprese riconducibili alla cosca eufemiese



Le indagini sono state condotte con l’irrinunciabile ricorso alle intercettazioni grazie alle quali è stato possibile individuare le gravi vicende criminali che hanno determinato il graduale potenziamento dell’articolazione di ‘ndranghetadi Sant’Eufemia d’Aspromonte e quindi degli Alvaro. Oggi il clan è una potente cosca della ‘ndrangheta unitaria, operante nella provincia di Reggio Calabria, in altre regioni dell’Italia e all’estero, che trova la sua forza anche nei legami con altre potenti cosche e nei solidi rapporti di alleanza con altre famiglie ‘ndranghetistiche.

Le estorsioni

L’inchiesta della Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria fa luce sui diversificati interessi illeciti della cosca di Sant’Eufemia d’Aspromonte, svelando un accentuato dinamismo nel sistematico ricorso ad attività estorsive nei confronti di operatori economici e titolari di imprese. Estorsioni per alcune decine di migliaia di euro venivano imposte, con minacce anche ambientali, agli imprenditori durante l’esecuzione di lavori pubblici nel comune di Sant’Eufemia [rifacimento di edifici, risanamento del dissesto idrogeologico, risparmio energetico degli impianti di pubblica illuminazione, completamento di strade] e in centri viciniori [ristrutturazione di un edificio scolastico di San Procopio].

Ad alcuni titolari di imprese impegnate nell’esecuzione dei suddetti lavori veniva imposta, con la forza dell’intimidazione derivante dall’appartenenza alla cosca, l’assunzione di maestranze di ditte ad essa riconducibili. La cosca gestiva anche un lucroso giro di sostanze stupefacenti e infatti diversi affiliati sono stati arrestati con l’accusa, a vario titolo, di cessione, acquisto, coltivazione, tentata importazione, offerta in vendita di sostanze stupefacenti, prevalentemente cocaina e marijuana.

I reati contestati agli indagati

Gli indagati sono ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione mafiosa, diversi reati in materia di armi ed i sostanze stupefacenti, estorsioni, favoreggiamento reale, violenza privata, violazioni in materia elettorale, aggravati dal ricorso al metodo mafioso e dalla finalità di aver agevolato la ‘ndrangheta, nonché di scambio elettorale politico mafioso. La cosca Alvaro ha anche una sua propaggine in Lombardia, segnatamente nel Pavese, nonché in Australia dove è presente un locale di‘ndrangheta, dipendente direttamente dalla casa-madre calabrese degli Alvaro. Pare inoltre che gli indagati stessero preparando un attentato al nuovo commissariato di Polizia di Palmi. 

600 poliziotti impegnati

Gli investigatori della Squadra Mobile di Reggio Calabria e del Commissariato di P.S. di Palmi, con il coordinamento del Servizio centrale operativo della Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato, coadiuvati dagli operatori dei Reparti Prevenzione Crimine e di diverse Squadre Mobili del Centro e Nord Italia, stanno eseguendo anche numerose perquisizioni.

 

Impiegati circa 600 agenti della Polizia di Stato. I particolari dell’operazione saranno resi noti nel corso di una conferenza stampa che si terrà alle ore 11.00 nella sala conferenze della Questura di Reggio Calabria, alla presenza del procuratore della Repubblica Giovanni Bombardieri e del procuratore aggiunto Calogero Gaetano Paci, del direttore Centrale anticrimine Francesco Messina, del questore di Reggio Calabria Maurizio Vallone e del direttore centrale operativo Fausto Lamparelli.

 

La cosca Alvaro e i sei gruppi familiari

Nei summit monitorati dagli investigatori della Polizia, gli indagati facevano riferimento alle cariche e ai gradi della ‘ndrangheta (come la “santa”, “camorrista”, “vangelista”, “sgarrista”, “capo locale”, “contabile”), alle cerimonie, alla formazione di un banconuovo, alla creazione di un nuovo locale a Sant’Eufemia d’Aspromonte con l’auspicata legittimazione del Crimine di Polsi e l’indipendenza dagli Alvaro di Sinopoli che, tuttavia, continuano a controllare Sant'Eufemia, forti dell’essere una grande cosca, anche se i diversi sottogruppi familiari (intesi “Carni i cani”, “Pajechi”, “Merri”, “Pallunari”,  “Testazza” o “Cudalunga”) godono di una certa autonomia programmatica e di azione.

 

Gli interessi imprenditoriali dei clan

La ‘ndrangheta eufemiese appare antica e moderna al tempo stesso, ancorata a vecchi  rituali ma fortemente protesa a radicarsi sempre più nel settore socio-economico ed imprenditoriale anche attraverso un’oculata attività di infiltrazione negli apparati amministrativi, istituzionali e politici.