Il patron della compagnia di navigazione che controlla il terminal calabrese, Gian Luigi Aponte, ha dato il via libera per dare vita a un presidio che serva a far fronte all'emergenza coronavirus. La parola passa ora alla Regione
Tutti gli articoli di Cronaca
PHOTO
Il patron di Msc Gian Luigi Aponte e a capo della società terminalista del porto di Gioia Tauro, ha risposto al sindaco Aldo Alessio che aveva chiesto all'armatore di mettere a disposizione una nave da trasformare in ospedale per fare fronte all'emergenza coronavirus.
«In riscontro alla sua lettera - scrive Aponte - le confermo di aver dato istruzioni all’amministratore delegato di Gnv (Grandi navi veloci del gruppo Msc) Matteo Catani di mettersi in contatto con lei al fine di valutare la possibilità di posizionare una nave RoPax nella vostra regione nel porto di Gioia Tauro».
L’amministratore delagato Matteo Catani ha effettivamente chiamato Alessio per confermare la disponibilità del gruppo ad inviare una nave a Gioia Tauro. Naturalmente, un accordo del genere deve essere concordato con «l’autorità sanitaria della Calabria». Alessio sta cercando quindi contatti con la governatrice calabrese Jole Santelli o con il commissario straordinario Saverio Cotticelli per convincerli ad allestire questo eventuale presidio sanitario con almeno mille posti letto. Nella giornata di oggi dovrebbe arrivare la risposta della Regione.
Quella di Gioia Tauro sarebbe la seconda nave ospedale in Italia dopo quella ormeggiata alla banchina Colombo della stazione marittima di Genova. Il traghetto Gnv Splendid ospiterà 25 pazienti che dovranno passare la convalescenza in quarantena.