Una delle due copie dei documenti ritrovate nei borsoni sarebbero di proprietà del disperso di nazionalità turca. Sospese le ricerche via mare per le condizioni marittime proibitive, proseguono con i mezzi aerei
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Ha ripreso il mare questa mattina una motovedetta della Guardia Costiera di Crotone che da ieri sta coordinando le operazioni di pattugliamento della costa ionica catanzarese alla ricerca di un disperso, vittima del naufragio di una barca a vela spiaggiata sulla battigia a pochi metri di distanza dal porto di Catanzaro.
Perlustrazioni sospese
Solo poche ore di perlustrazione per poi rientrare per via delle condizioni marittime ancora proibitive che rendono difficoltosa la ricerca sottocosta, dove nel pomeriggio di ieri era stata avvistata da una squadra dei vigili del fuoco una sagoma umana a circa 200 metri di distanza dalla spiaggia. Presumibilmente il corpo dell'unica persona presente a bordo della barca a vela, che, proveniente da sud, stava navigando in direzione nord prima di impattare contro un braccio del porto di Catanzaro Lido. L'imbarcazione è stata infatti avvistata prima a Badolato e poi a Soverato ma non risulta aver fatto sosta in nessun porto italiano negli ultimi giorni. Proprio questa circostanza assieme al ritrovamento delle copie di due documenti d'identità, di cui uno di nazionalità turca, nei borsoni rinvenuti all'interno dell'imbarcazione hanno spinto gli uomini della Capitaneria di Crotone a trasmettere tutti gli atti alla Procura della Repubblica di Catanzaro.
Ipotesi immigraziona clandestina
Le ricerche vanno avanti a tutto campo e tra le ipotesi al momento al vaglio vi è anche quella secondo cui l'imbarcazione fosse utilizzata per il trasporto di immigrati clandestini. Nei registri nautici delle capitanerie di porto italiane non v'è alcuna traccia del natante, da qui l'idea che provenisse dalla Turchia o dalla Grecia. Le ricerche proseguiranno con il supporto dei mezzi aerei nel tentativo di rinvenire l'unico disperso accertato. La seconda copia dei documenti rinvenuti nei borsoni appartiene, infatti, al precedente proprietario dell'imbarcazione di nazionalità canadese.
Luana Costa