In 26 colpevoli su 27 imputati. Questo il verdetto della terza sezione penale della Cassazione nel processo di secondo grado nato dall’operazione contro il narcotraffico internazionale denominata “Stammer”. Si tratta del troncone del processo celebrato con rito abbreviato, giunto a sentenza in appello a Catanzaro il 26 novembre 2019. 

Un solo annullamento con rinvio per l’intera imputazione contestata: quello nei confronti di Giuseppe Capano, 52 anni, di Vibo Valentia, residente a Breno (BS), condannato in appello a 4 anni e 5 mesi di reclusione. Per lui – difeso dall’avvocato Michelangelo Miceli ed accusato di un’ipotesi di detenzione aggravata di stupefacenti finalizzata allo spaccio – sarà necessario un nuovo processo di secondo grado dinanzi alla Corte d’Appello di Catanzaro. Nuovo processo in appello è stato poi disposto anche per altri imputati ma limitatamente alla sola aggravante mafiosa nella contestazione di associazione a delinquere finalizzata al narcotraffico. Si tratta di: Rosario Arcuri, detto “Saro il vecchio”, di 68 anni, di Rosarno (condannato in appello a 18 anni); Filippo Fiarè, di 65 anni, boss di San Gregorio d’Ippona (18 anni in appello); Domenico Lentini, di 54 anni, di Oppido Mamertina, residente a San Marcello Pistoiese (18 anni in appello); Salvatore Paladino, di 63 anni, di Rosarno (18 anni e 2 mesi); Giuseppe Pititto, di 30 anni, di Mileto (9 anni in appello).

Stammer, 21 condanne in Cassazione

Queste invece le condanne confermate con rigetto dei ricorsi in Cassazione: 11 anni e 1 mese per Francesco Ventrici, di 48 anni, di San Calogero, residente a Bentivoglio (Bo), broker internazionale della cocaina e già condannato nelle operazioni “Decollo” e “Due torri connection”; 2 anni e 4 mesi per Francesco Buonvicino, 50 anni, di Mesoraca; 6 anni e 8 mesi per Wael Chanboura, 40 anni, libanese, residente a Forlì; 8 anni e 10 mesi Domenico Iannello, 44 anni, di Mileto; 6 anni e 8 mesi Giuseppe Iannello, 32 anni, di San Calogero; 4 anni e 4 mesi Massimo Polito, 38 anni, di Mileto; 6 anni e 8 mesi Antonio Ruggiero, 44 anni, di Vibo Valentia.

Condanne confermate per inammissibilità dei ricorsi: 15 anni per Salvatore Pititto, 54 anni, di Mileto; 9 anni Fortunato Baldo, 27 anni, di Mileto; 5 anni Massimiliano Bufalini, 45 anni, di Supino (Fr); 5 anni Antonino Cannizzaro, di 54 anni, di Rosarno; 5 anni Gregorio Cannizzaro, 54 anni, di Rosarno; 4 anni e 8 mesi Rocco Cutrì, 40 anni, di Sinopoli (Rc), ma dimorante ad Aprilia; 9 anni 6 mesi per Antonino Fogliaro, 45 anni, di Mileto, residente a Reggio Calabria; 3 anni e 6 mesi Aurelio Mandica, 41 annioriginario di Messina, residente a Frosinone; 4 anni e 2 mesi Mariantonia Mesiano, di 51 anni, di Mileto; 7 anni 3 mesi Enzo Messina, 55 anni, di San Pietro Casale; 4 anni e 4 mesi Giuseppe Vittorio Petullà, 63 anni, di Mileto, residente a Carate Brianza; 4 anni e 2 mesi Francesco Serrao, 54 anni, di Mesoraca; 7 anni e 3 mesi per Domenico Stagno, di 55 anni, di San Calogero, residente a Sala Bolognese; 3 anni e 8 mesi per Oksana Verman, di 45 anni, ucraina residente a Vibo Valentia, da febbraio del 2017 collaboratrice di giustizia.

Annullata infine (senza rinvio) la confisca di alcuni terreni ubicati a Mileto nella disponibilità di Giuseppe Pititto. 

Genesi dell'inchiesta

L’inchiesta – coordinata dalla Dda di Catanzaro – è scattata il 24 gennaio 2017 su indagini condotte sul campo dal Nucleo di polizia tributaria e dal Gico della Guardia di Finanza di Catanzaro. Gli imputati erano accusati, a vario titolo, di aver preso parte a diverse importazioni di cocaina dal Sudamerica. Le indagini hanno in particolare consentito di disarticolare un’organizzazione estremamente complessa, composta da diversi sodalizi criminali, riconducibili ai clan Fiarè di San Gregorio d’Ippona, Pititto-Iannello di Mileto ed al gruppo egemone a San Calogero facente capo al broker della cocaina Francesco Ventrici, con la sostanziale partecipazione di alcuni clan della Piana di Gioia Tauro e della provincia di Crotone. Clan calabresi assolutamente a loro agio nel contrattare direttamente con i cartelli sudamericani l’importazione anche di 8.000 (ottomila) chili di cocaina.  

Impegnati nel collegio di difesa gli avvocati: Antonio Porcelli, Giovanni Vecchio, Michelangelo Miceli, Leopoldo Marchese, Giuseppe Monteleone, Sergio Rotundo, Giuseppe Bagnato, Francesco Schimio, Francesco Sabatino, Francesco Muzzopappa, Guido Contestabile, Salvatore Staiano, Valentina Natale, Nicola Cantafora, Gregorio Viscomi, Gianfranco Giunta, Vincenzo Cicino, Mario Santambrogio, Luigi Gullo, Rocco Romellano, Carmen Di Meo, Fausto Bruzzese, Gabriele Bordoni, Salvatore Iannone, Calogero Vella, Pietro Sammarco, Stefania Pattarello, Giacomo Curti, Marco Rocca, Pasquale Cirillo, Massimo Titi, Davide Cariola, Salvatore Cerra, Mario Virgillitto, Giuseppe Alvaro, Gabriele Bordoni, Anna Maria Pisano, Michele Novella, Francesco Gigliotti, Giuseppe Spaziani.