Presunto caso di malasanità a Cosenza. La vicenda ricostruita dai familiari dell'uomo, 81 anni, trasferito in ospedale da una clinica privata già in condizioni critiche. La Procura ordina l'esame autoptico
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La Procura di Cosenza ha aperto un fascicolo, per il momento contro ignoti, su un presunto caso di malasanità registrato a Cosenza, in seguito al quale una persona di 81 anni ha perso la vita. Contestualmente ha disposto l’autopsia sul corpo dell'anziano per accertare le cause del decesso.
Una giornata infernale
La vicenda, ricostruita dai familiari della vittima e che attende di essere corroborata dalle perizie medico-legali già disposte dagli organi giudiziari, presenta contorni tutti da definire. L’uomo era ricoverato in una casa di cura per un percorso di riabilitazione, situata nell’area urbana cosentina. Negli ultimi giorni però avevano iniziato ad accusare un malessere, associato ad una febbricola, forse di natura infettiva. E’ stato allora per un esame batteriologico con raccolta delle urine nelle 24 ore attraverso il posizionamento di catetere.
Difficoltà nell’inserimento della cannula
L’anziano è stato caricato su un’ambulanza e condotto in un’altra casa di cura, di tipo ospedaliero, appartenente alla medesima società. Dalla duplice denuncia presentata al posto di polizia dell’ospedale di Cosenza e in Procura, si legge che ai familiari sarebbe stato riferito, dai medici della struttura, che non essendo riusciti a posizionare il catetere vescicale si era reso necessario allertare il 118 per il trasporto al pronto soccorso dell’Annunziata. Tutto questo all’insaputa dei figli e del genero che, ignari, erano in attesa del rientro in stanza dell’uomo, nella clinica riabilitativa. Solo in un secondo momento sono stati avvisati dell’imprevista evoluzione degli eventi, ed hanno raggiunto in ospedale il loro familiare.
Scenario di guerra in pronto soccorso
Qui si sono imbattuti in uno scenario di guerra, con un centinaio di persone bisognose di cure, sistemate alla meno peggio su barelle di fortuna, sedie, persino nei bagni e su coperte adagiate a terra. All’uomo, rimasto per diverso tempo in attesa del triage, secondo quanto riferito dai familiari sarebbe stato attribuito un codice bianco ma al suo arrivo il genero si è subito accorto che respirava a fatica. Condotto in rianimazione, il suo cuore ha cessato di battere meno di mezz’ora dopo. Si ipotizzano complicazioni dovute a lesioni al pene e ai testicoli, ma sarà l’autopsia a fornire certezze sulla causa della morte.