Ci sono quattro persone iscritte nel registro degli indagati per la morte di Raffaele Tenuta, da tutti conosciuto come Maurizio, l’operaio di 53 anni di Marano Marchesato, deceduto all’ospedale dell’Annunziata di Cosenza dopo una lunga agonia. Le accuse sono di omicidio colposo e omissione di soccorso.

 

La vittima aveva ricevuto un colpo alla testa

La vicenda risale al 28 marzo scorso. Tenuta stava lavorando, forse in nero, all’interno di uno dei cantieri complementari alla costruzione del ponte di Calatrava. Secondo alcune indiscrezioni era addetto al funzionamento di una pala meccanica quando avrebbe ricevuto un forte colpo al capo, non è chiaro se a causa di una caduta o per l’impatto accidentale con una benna. Invece di trasportarlo in ospedale due colleghi lo avrebbero invece condotto a casa.

 

Solo molte ore dopo l'incidente è stato portato in ospedale

E’ stata la moglie dell’uomo a rivolgersi ai sanitari dell’Annunziata quando le è apparsa chiara la gravità delle condizioni del marito. Inizialmente la donna ha sostenuto che Tenuta fosse caduto da un albero. Una ricostruzione fantasiosa che non ha convinto gli inquirenti. Soltanto successivamente ha raccontato la verità. L’uomo è deceduto ieri. Il magistrato ha disposto l’autopsia. Il fascicolo è nelle mani dei sostituti Antonio Bruno Tridico e Giuseppe Visconti. Domani sarà conferito l’incarico ai medici legali. Si sono costituiti parte civile anche i genitori della vittima.

 

I nomi dei quattro indagati

Gli indagati sono Alberto Chiappetta, amministratore della ditta Nuove Pavimentazioni srl, il padre di questi Antonio Chiappetta che avrebbe ricoperto un ruolo di vigilanza del cantiere, e due dipendenti dell’azienda: Giuseppe Covello e Roberto Spadafora.