«Sostegno da parte della Regione per la città di Soverato che, letteralmente presa d’assalto negli ultimi weekend dai turisti e dai giovani impazienti di socialità, ha oggettive difficoltà per garantire il rispetto delle basilari norme di sicurezza sanitaria con le irrisorie risorse e i pochi mezzi a disposizione».

È quanto afferma il consigliere regionale Francesco Pitaro del Gruppo misto che, condividendo le preoccupazioni del capogruppo di “Patto per lo Jonio” del comune di Soverato Vittorio Sica, ha inoltrato alla presidente della Regione una specifica interrogazione con cui le sottopone «l’esigenza di intervenire tempestivamente per scongiurare scenari in cui anche un solo eventuale contagiato nelle aree della movida potrebbe dar vita a un focolaio che esporrebbe la salute dei cittadini a rischio e la città a un nuovo lockdown».

Le misure anti-movida nelle altre città

Aggiunge Pitaro: «Pur essendo nella “fase 2”, rassicurante dal punto di vista dei dati epidemiologici, tutto suggerisce di non abbassare la guardia perché il virus non è stato ancora sconfitto. In ogni caso, è sbagliato assistere inerti ad assembramenti alquanto disinibiti e infatti altre città – Roma, Salerno, Ancora, Pesaro, Camogli – hanno assunto provvedimenti con cui vengono chiuse al pubblico determinate zone, si determina l’orario di somministrazione alimenti e bevande fino ad una certa ora, si obbliga all’uso di mascherine, si sancisce il numero massimo di persone presenti contemporaneamente in una data via/zona con relativo controllo in entrata e uscita e si determina lo spostamento di determinate attività per il periodo estivo».

«Servono risorse»

Ad avviso di Pitaro la vigilanza deve essere massima, «perché questa estate è previsto che il 94% degli italiani sceglierà di trascorrere le vacanze in Italia e le regioni del Sud saranno meta ambita per via del fatto che sono state le meno colpite dal virus. Di fronte a questo scenario, ravvisabile in tante altre località – sottolinea il consigliere regionale – la Regione Calabria non ha previsto l’obbligo di tampone né quello di quarantena e dunque, all’indomani di una pandemia disastrosa, sarebbe un gravissimo errore sottovalutare ogni forma di tutela e autotutela, permettendo assembramenti sconsiderati in città come Soverato a fortissima vocazione turistica che, paradossalmente, in prossimità di due mesi che si prevedono affollatissimi, non dispone di mezzi, strumenti, risorse umane (ha solo 4 vigili urbani) e finanziarie sufficienti per fronteggiare le urgenze del momento».

«Situazione potenzialmente pericolosa»

Conclude il consigliere regionale: «Ho chiesto, pertanto, alla presidente Santelli, se non ritiene di incontrare con urgenza il sindaco di Soverato per sostenere la città in questa delicatissima fase attraverso risorse adeguate, l’assunzione di personale, la richiesta di una presenza più corposa delle forze dell’ordine finalizzata al rispetto delle norme sulla sicurezza sanitaria e adottando qualunque altro atto ritenuto opportuno per fronteggiare ogni situazione potenzialmente pericolosa».