Papà Enzo e mamma Antonella Biasi sono originari della città del Santo. Il 18enne è il terzo studente deceduto quest'anno in Italia durante l'alternanza scuola-lavoro
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Alla ribalta nazionale per la tragicità dell’accaduto, la notizia relativa alla morte del diciottenne Giuliano De Seta, avvenuta a Ceggia – in Veneto – per cause che toccherà alla magistratura chiarire, ha scosso la comunità paolana, di cui la famiglia del giovane è originaria.
Secondo una prima ricostruzione, il ragazzo sarebbe rimasto schiacciato sotto al peso di uno stampo da due tonnellate, poggiato – si presume – su cavalletti privi di un sistema di ancoraggio o protezione, all’interno di un’azienda specializzata nella lavorazione del metallo a Noventa di Piave, presso cui il ragazzo stava effettuando uno stage nell’ambito delle attività di alternanza scuola-lavoro.
Distrutti dal dolore, il papà Enzo e la mamma, Antonella Biasi, stanno ricevendo la vicinanza della città del Santo, da cui negli ultimi giorni sono stati inviati messaggi di cordoglio e partecipazione al lutto.
«Giuliano era contento di lavorare e imparare – hanno dichiarato entrambi a Repubblica – rientrava a casa dallo stage sorridente». Dopo la notizia della sua morte, malgrado il silenzio dell’azienda, «alcuni operai ci hanno chiamato – hanno detto ancora – per far sentire la loro vicinanza e dirci che Giuliano era un bravo ragazzo, e ben voluto. Non abbiamo nulla da dire sull’alternanza scuola-lavoro, che per noi non è una cosa negativa. Era un trascinatore, sempre pronto alla battuta e allo scherzo».
Iscritto al quinto anno presso l'Istituto Tecnico “Da Vinci” di Portogruaro, Giuliano De Seta coltivava il sogno di diventare ingegnere, un traguardo che – stanti le testimonianze provenienti dalla scuola – era senz’altro alla sua portata.
«Era bravissimo in tutte le materie e voleva iscriversi al Politecnico di Milano – ha detto di lui la preside Anna Maria Zago – Tutti ne conoscevano e apprezzavano la disponibilità, attivo e propositivo nell’istituto e con i suoi compagni».
Giuliano De Seta è il terzo studente, da inizio anno, che ha perso la vita durante uno stage, prima di lui la stessa sorte è toccata a Lorenzo Parelli e Giuseppe Lenoci, il primo in fabbrica nel suo ultimo giorno di stage e il secondo durante un tirocinio presso un’azienda termoidraulica.
Per questa ragione alcuni coetanei di questi giovanissimi caduti sul lavoro, hanno organizzato un flash mob dinnanzi al Ministero dell'Istruzione, per testimoniare solidarietà e chiedere l’abolizione del sistema vigente. «C'è un problema nel nostro Paese – ha dichiarato Tommaso Biancuzzi della Rete degli Studenti Medi – non possiamo esporre ragazzi e ragazze a questi pericoli. Il sistema va cambiato, non andiamo a scuola per morire».