Bisognerà attendere l’esito degli esami di comparazione del Dna, ma tutto lascia pensare che il corpo rinvenuto la mattina di Ferragosto in avanzato stato di decomposizione, in un fosso in località Mucone, al confine tra i comuni di Acri e Bisignano, sia proprio quello di Luigi Fumarola, 25 anni. Il giovane era scomparso il 10 luglio scorso e da allora di lui non si erano avute più notizie. Un testimone ha raccontato di averlo visto salire a bordo di un’Alfa 147 nera il cui proprietario, secondo fonti vicine agli investigatori, sarebbe già stato rintracciato ed interrogato, risultando però estraneo ai fatti.

Riconosciuti i vestiti del ragazzo

I familiari hanno riconosciuto i vestiti del ragazzo: un giubbotto nero borchiato, i jeans ed un paio di scarpe rosse, una delle quali sarebbe stata trovata lungo il viottolo che dalla strada principale di collegamento con località Serricella, conduce al burrone di circa sei metri, in fondo al quale giaceva il cadavere. Le indagini sono condotte dai carabinieri, sotto il coordinamento del procuratore della Repubblica Mario Spagnuolo e del sostituto Giuseppe Visconti.

È stata morte violenta

Le indiscrezioni filtrano con il contagocce, ma non ci sarebbero dubbi sulla morte violenta del giovane, già accertata dall’esame autoptico. La Procura non conferma, ma il ragazzo potrebbe essere stato ucciso con un colpo d'arma da fuoco. Ed è giallo sui motivi di quello che sembrerebbe dunque un efferato delitto. Fumarola, appassionato di kick boxing, a parte qualche scazzottata, non aveva mai avuto particolari problemi con la giustizia. Legato ai genitori, alle due sorelle Maria Chiara e Luisa, al fratellino Rosario Pio, ed al suo cane Manù, viveva da solo in un appartamento indipendente, ora sotto sequestro, al piano superiore di uno stabile in cui, nella casa sottostante, risiede la nonna paterna. In primavera era rientrato a Bisignano dopo una breve esperienza lavorativa in Germania, vicino Monaco di Baviera.

Scomparsi il cellulare e le chiavi di casa

La sera in cui è scomparso aveva cenato proprio dalla nonna, poi di lui si sono perse le tracce. Il suo cellulare avrebbe agganciato una cella nella zona valliva del paese, a ridosso del Crati, poi ha smesso di funzionare. Non è stato ancora ritrovato, né sono state rinvenute le chiavi dell’abitazione. Una morte misteriosa dunque, e carica di interrogativi, su cui gli inquirenti, stanno cercando di fare luce. 

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