La procura indaga sul decesso di una 75enne, ricoverata per una infezione alle vie urinarie, in realtà affetta da aneurisma addominale
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I primi esami effettuati sul corpo di una donna 75enne di Cosenza, deceduta all’ospedale dell’Annunziata nel pomeriggio del 2 giugno scorso, confermerebbero un errore di diagnosi tale da aver determinato la morte prematura dell’anziana, giunta al pronto soccorso del nosocomio bruzio il 15 maggio perché afflitta da forti dolori addominali.
Curata per un'infezione e poi dimessa
Secondo i medici si trattava dei sintomi di una infezione alle vie urinarie. La signora, ricoverata nel reparto di malattie infettive, è stata dimessa dopo quattro giorni. Una settimana più tardi però, oltre ai dolori addominali sono comparse anche perdite ematiche. I familiari della donna hanno chiesto l’intervento di un’ambulanza del 118 per il trasporto in ospedale. Dopo l’esame endoscopico i sanitari hanno allora diagnosticato un tumore al duodeno esteso fino al pancreas.
Il drammatico epilogo
La situazione è poi rapidamente precipitata: un arresto cardiaco ha costretto i medici ad operare d’urgenza, senza successo. I chirurghi però, non hanno trovato traccia del tumore: il sanguinamento della donna, sarebbe stato determinato invece da un aneurisma addominale. Questi ipotesi è adesso avvalorata dall’autopsia, disposta dal sostituto procuratore Giuseppe Cozzolino, investito del caso dopo la denuncia presentata dai familiari della vittima, ed affidata alla dottoressa Eloisa Maselli.
Poteva essere salvata?
Se diagnosticato correttamente e tempestivamente, l’aneurisma, forse, poteva essere curato. Nelle prossime ore la Procura, che ha già acquisito la documentazione medica relativa alle ultime ore di vita della donna, disporrà il sequestro anche delle cartelle cliniche del primo ricovero, quello del 15 maggio, procedendo con ogni probabilità, alla iscrizione nel registro degli indagati del personale medico e paramedico intervenuto a vario titolo nella complicata vicenda.