Sarà l’Ufficio del Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Regione Calabria, Antonio Marziale, a farsi carico delle spese funerarie del piccolo Moise, il bambino palmese di due anni e mezzo colpito sin dalla nascita da una rarissima patologia che lo aveva ridotto in coma pre-vegetativo. Moise è morto nella notte del 7 luglio al Policlinico di Messina. Il luogo per la tumulazione e le relative spese saranno a carico del Comune di Ardore, per espressa volontà del sindaco Giuseppe Grenci.

 

Le dichiarazioni del Garante


Afferma Marziale: «La comunicazione mi è stata data dall'Assessore alle Politiche Sociali, Rosita Muscatello. La difficile situazione economica in cui versa la famiglia del piccolo Moise impegna le istituzioni a donare al piccolo quella dignità che, malattia gravissima a parte, troppi intoppi hanno negato e dei quali certamente chi di dovere ne dovrà rispondere. La morte seppellisce, purtroppo, il piccolino, ma non chiude una “pratica” che rimane aperta, pratica necessaria per impedire che nel futuro altre creature, figlie della povertà, subiscano lo stesso calvario» conclude Marziale.

Quella di Moise è una vicenda della quale si parla da tempo. Tante parole ma nessun intervento concreto.
«Il piccolo, che aveva visto sin dalla nascita solo tetti d’ospedale (prima a Polistena e poi a Messina), non ha mai visto il cielo – afferma Marziale». Moise era affetto da una grave patologia che lo avevo costretto al ricovero sin dalla nascita.

 

I vani tentativi di trasferimento

Numerosi i tentativi di trasferimento dal Policlinico di Messina all’Ospedale di Cagliari. Tutti illusori. Marziale li ha definiti «scandalosi ritardi» e aggiunge «al netto delle constatazioni medico diagnostiche, è da considerarsi uno scandalo per i colpevoli ritardi, che andranno certamente appurati dalle istituzioni competenti». Mentre il Garante denuncia la colpevolezza delle istituzioni, il Policlinico di Messina nega la sua responsabilità nell’accaduto.
Alla fine quello che si temeva da tempo è successo: il piccolo si è spento in seguito di due arresti cardiaci.

 

L'indifferenza delle istituzioni competenti


Il caso era balzato alla cronaca nazionale per le vicissitudini che impedivano il suo trasferimento presso una famiglia-comunità di Cagliari, a cui era stato dato in affido dal Tribunale per i minorenni di Reggio Calabria da oltre un anno a causa delle condizioni socio-economiche della famiglia biologica.
Marziale aveva ripetutamente sollecitato le istituzioni competenti per il trasferimento d’urgenza di Moise con un’aeroambulanza; una richiesta che però non ha mai ricevuto delle risposte concrete.
Vano anche l’intervento del Ministro della Salute, Giulia Grillo, che lo scorso 13 giugno si era dichiarata disponibile a seguire le vicende.

Ora si pensa ai funerali del piccolo, che purtroppo ha perso la sua battaglia per la vita.