In una nota dei carabinieri, autorizzata dalla procura di Cosenza, si fa riferimento al fatto che l'indagato avrebbe guidato l'auto in stato di ebbrezza e sotto l'effetto di sostanze stupefacenti
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Mario Molinari è stato posto agli arresti domiciliari con l’accusa di omicidio stradale per aver provocato la morte di Ilaria Mirabelli, la giovane cosentina deceduta in seguito a un incidente avvenuto il 25 agosto scorso tra Lorica, località turistica del Parco Nazionale della Sila, e Aprigliano.
L’applicazione della misura cautelare è stata disposta dopo l’interrogatorio di garanzia davanti al gip di Cosenza, Letizia Benigno. La difesa aveva presentato una controperizia, ma il gip ha comunque deciso per gli arresti domiciliari, ritenendo concreto il rischio di reiterazione del reato. La Procura di Cosenza, invece, aveva richiesto la custodia in carcere.
I video di Facebook di Mario Molinari
Nell’immediatezza dei fatti, Molinari aveva dichiarato che alla guida della Volkswagen Up coinvolta nell’incidente vi fosse la fidanzata, versione confermata anche nei successivi interrogatori davanti ai carabinieri e all’autorità giudiziaria. Tuttavia, la consulenza dell’ingegnere Carelli Basile, perito della Procura di Cosenza, ha smentito questa ricostruzione.
Nell’analisi svolta dall’esperto è stato fatto riferimento anche ad alcuni video acquisiti dalla parte civile su Facebook, dai quali emergerebbe lo stile di guida di Molinari. In particolare, si evidenzia come l’uomo, dipendente della Provincia di Cosenza, fosse solito avvicinare il sedile allo sterzo, nonostante la sua corporatura robusta. Inoltre, la Procura ritiene che Molinari abbia ostacolato le indagini, non fornendo un valido contributo alla ricostruzione della dinamica dei fatti, soprattutto nella fase immediatamente successiva all’incidente, quando ancora non era formalmente indagato.
Le tracce biomolecolari di Mario Molinari
Sul luogo dell’incidente – si legge nella nota autorizzata dalla procura di Cosenza – sono subito intervenuti i militari della Stazione Carabinieri di San Giovanni in Fiore, supportati dalla Sezione Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Cosenza e dal Nucleo Investigativo del Reparto Operativo del Comando Provinciale.
Il provvedimento restrittivo nei confronti di Molinari è scaturito dagli approfondimenti investigativi condotti a seguito dell’incidente, che hanno incluso accertamenti tecnici di tipo biologico effettuati dal RIS Carabinieri di Messina su tracce biomolecolari repertate all’interno del veicolo (in particolare sul volante), assunzione di specifiche sommarie informazioni testimoniali e consulenze tecniche disposte dalla Procura della Repubblica di Cosenza.
È stato inoltre accertato che, al momento del sinistro, Molinari si trovava alla guida dell’autovettura in stato di ebbrezza alcolica e sotto l’effetto di sostanze stupefacenti.
Le cause della morte di Ilaria Mirabelli
L’inchiesta, avviata con l’ipotesi di omicidio stradale a carico di Molinari, ha rivelato ulteriori dettagli. Secondo gli accertamenti medico-legali, la giovane Ilaria Mirabelli, seduta sul lato passeggero, sarebbe stata sbalzata fuori dall’abitacolo ed è deceduta a causa delle gravi lesioni riportate durante il ribaltamento del veicolo, precipitato in un dirupo sottostante la SS 108 bis.. La perizia ha ipotizzato che la giovane possa essere stata schiacciata dall’auto al momento della collisione tra il suo corpo e la parte esterna del veicolo.
Dall’analisi forense è emerso inoltre che Molinari, in stato di forte shock, ha tentato più volte di contattare il 112, componendo però un numero errato in una prima occasione. Nel frattempo, un vigile del fuoco presente sul posto, testimone oculare dell’incidente, era già in contatto con i soccorsi.