Gli inquirenti hanno disposto accertamenti tecnici irripetibili sul cellulare del marito che risulta adesso formalmente indagato
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Omicidio preterintenzionale. Questa l’ipotesi di reato sulla quale si sta muovendo la Procura di Vibo Valentia - guidata da Camillo Falvo - ed in particolare il pm, Corrado Caputo, per far luce sul decesso di Annamaria Sorrentino, la 29enne napoletana sordomuta morta il 19 agosto scorso dopo essere caduta dal balcone di una casa vacanze a Parghelia.
La Procura ha disposto accertamenti tecnici irripetibili sul telefono cellulare di Paolo Foresta, il marito di Annamaria Sorrentino che risulta adesso formalmente indagato. La nomina di un consulente per l’esame sui telefono cellulari anche di tutti i presenti nella casa di Parghelia al momento della tragedia è stata fissata per il 14 gennaio prossimo.
Nell’ottobre scorso, Paolo Foresta era stato interrogato dai poliziotti in Questura a Vibo Valentia. Dopo Paolo Foresta, a fare il loro ingresso in Questura – sempre per essere ascoltate come persone informate sui fatti – erano state altre due persone che quella notte si trovavano nel medesimo appartamento quando sarebbe scoppiata una violenta lite. Gli inquirenti che seguono il caso e la Procura di Vibo stanno cercando di non lasciare coni d’ombra su una vicenda ancora con diversi lati oscuri.
Sinora il marito di Annamaria e gli amici Salvatore e Francesca hanno sempre parlato di suicidio da parte della ragazza. Un suicidio al quale continuano a non credere i familiari di Annamaria che chiedono verità e giustizia. La Procura ha quindi ora aperto un’inchiesta per omicidio.