La bambina è deceduta il 29 aprile del 2014 dopo un ricovero nel reparto di chirurgia pediatrica dell’Annunziata. I giudici di secondo grado hanno rigettato il ricorso presentato dalla procura escludendo la responsabilità penale degli imputati
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La Corte d’Appello di Catanzaro ha confermato la sentenza di primo grado nei confronti di tre medici di Cosenza, accusati di aver cagionato la morte della piccola Cloe Grano, deceduta il 29 aprile del 2014, dopo un ricovero nel reparto di chirurgia pediatrica dell’ospedale “Annunziata” di Cosenza.
Nel 2018, infatti, il gup Piero Santese aveva escluso la responsabilità penale, relativamente al reato di omicidio colposo, per Gaetano Pugliese (difeso dall’avvocato Enzo Belvedere), Mariagrazia Raffaella Aceti (difesa dall’avvocato Michele Piro) e Roberto De Rose (difeso dall’avvocato Nicola Caratelli), i quali avevano scelto di farsi giudicare col rito abbreviato. In quella circostanza la pubblica accusa, rappresentata dal pm Antonio Bruno Tridico, aveva chiesto la condanna solo per il radiologo De Rose, ma il giudice di merito aveva pienamente accolto la linea difensiva dei tre imputati, valorizzata dalle perizie allegate agli atti del fascicolo.
L’ex procuratore aggiunto di Cosenza, Marisa Manzini, una volta lette le motivazioni della sentenza, aveva proposto ricorso in appello, ma nei giorni scorsi i giudici di secondo grado hanno bocciato il reclamo, assolvendo ancora una volta i tre medici di Cosenza.