La direzione generale spegne sul nascere le indiscrezioni secondo le quali l'uomo di Cetraro dimesso da malattie infettive perché guarito dal Covid-19 e ricoverato in cardiologia avesse ancora il coronavirus
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Il decesso nel reparto di cardiologia dell’Annunziata di Cosenza del cosiddetto paziente uno, F.A. originario di Cetraro proveniente dal lodigiano risultato, primo in Calabria, positivo al coronavirus il 28 febbraio scorso, non è da correlare direttamente al coronavirus. Né dopo il suo trasferimento dall’unità di malattie infettive, l’uomo è risultato nuovamente positivo al Covid-19.
La nota dell’Azienda ospedaliera
Lo precisa in una nota la Direzione generale dell’Azienda ospedaliera. «Come si ricorderà era stato dimesso dalla UOC Malattie Infettive per proseguire il percorso di cura in Utic-Cardiologia, relativamente alla altre numerose e gravi comorbidità, correlate in primis, alle problematiche cardiologiche pregresse».
Quadro clinico compromesso
«Il paziente immunodepresso e gravemente compromesso, ha subito un deterioramento repentino del quadro clinico che non ha consentito di eseguire il già programmato intervento per l’impianto di pace maker».
Nessun rischio di contagio
«In relazione al possibile rischio contagio – prosegue il comunicato - vale rammentare che al momento, la sorveglianza sanitaria messa in atto dall’Azienda sul personale ha, allo stato risultati del tutto soddisfacenti, in quanti i 472 tamponi effettuati fino ad oggi, sono tutti negativi».
Ulteriore monitoraggio
«In linea con le rigorose verifiche di sorveglianza sanitaria in atto – si conclude la nota - gli operatori dell’equipe UTIC-Cardiologia che peraltro, hanno già effettuato un primo controllo risultato negativo, saranno, comunque, sottoposti ad ulteriori azioni di monitoraggio».