Il senatore lamenta fantomatici complotti e mette alla gogna sui social chi non gli aggrada. Ma poi invece di chiedere conto dei ritardi nei vaccini si preoccupa del traffico
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Siamo abituati a pubblicare le notizie. E siamo abituati a fare i conti con le rimostranze di chi, suo malgrado, è oggetto di quelle notizie. Così, non ci sorprendiamo affatto se il senatore Nicola Morra abbia avuto da ridire sull'operato del nostro giornale, che ha riferito della sua presenza nell' hub vaccinale dell’Asp di Cosenza.
Ma, per quanto ci riguarda, la presenza, oggi, di un senatore della Repubblica in un centro vaccinale è una notizia. Tanto più se si presenta sotto mentite spoglie, ovvero come un comune cittadino e non nella sua veste istituzionale. Anche se poi, proprio perché rappresentante delle istituzioni, in qualità di parlamentare chiama il commissario dell’Asp lamentandosi del presunto caos generato dal traffico intorno alle aree, adiacenti tra loro, di prelievo dei tamponi e di somministrazione dei vaccini.
È una notizia soprattutto perché la circostanza va a sommarsi alla eco mediatica generata dai fatti di sabato scorso. Quelli della visita di cortesia negli uffici del Dipartimento di prevenzione. Talmente di cortesia che a tre medici sono stati chiesti i documenti.
Non siamo pro o contro alcun sistema, né scriviamo e pubblichiamo articoli sotto dettatura, o per fare piacere a qualcuno oppure per attaccare qualcuno. Scriviamo le notizie. E il fatto che un parlamentare calabrese sia più attento alle code delle auto rispetto alla mancanza di vaccini, è preoccupante. Al pari di Spirlì, anche Morra, distratto evidentemente dalle auto in coda, non ha ancora capito che se la campagna di prevenzione va a rilento e la piattaforma informatica ti sbarca al di là del tempo ed in centri di somministrazione lontani chilometri e chilometri dal luogo di residenza, il motivo è la mancanza di prodotti Pfizer e Moderna, quelli destinati ad ottuagenari e pazienti fragili.
Se ai medici invece dei documenti, avesse chiesto informazioni, gli avrebbero detto di aver dovuto rinviare centinaia di richiami già programmati nella stessa Cosenza, a Lattarico, a Carolei ed in altri comuni del territorio. La politica può anche denunciare i problemi ma soprattutto deve risolverli. E al partito al quale Nicola Morra apparteneva fino a poco tempo fa, le occasioni non sono certo mancate. Il Ministro alla Salute che ha varato il Decreto Calabria era pentastellata. Lo stesso Ministro che ha lasciato per mesi la sanità calabrese priva di figure apicali e che poi ha nominato Saverio Cotticelli. Il partito a cui Nicola Morra apparteneva fino a poco tempo fa, le criticità poteva attenuarle, invece si sono acuite. Per questo oggi più che mai, da chi ricopre ruoli di responsabilità, non solo da Nicola Morra, pretendiamo non soltanto chiacchiere ma soprattutto azioni concrete.