Il primo cittadino Regina si appella alla Regione perché si renda funzionante la struttura presente sul suo territorio, riammodernata con i fondi del sisma che colpì il Pollino nel 2012
Tutti gli articoli di Cronaca
PHOTO
«Perchè aprire ospedali da campo quando abbiamo strutture esistenti pronte a rispondere ai bisogni del sistema sanitario regionale?» Se lo chiede il sindaco di Mormanno, Giuseppe Regina, che rilancia alla Regione Calabria ed al commissario per la sanità regionale l'appello di rendere funzionale ed operativo la casa della salute del suo comune.
Il plesso sanitario colpito dal sisma del 2012 che interessò l'area del Pollino è stato riammodernato proprio con i fondi del terremoto dal punto di vista antisismico e dell'efficentamento energetico che portarono, nel piano della riorganizzazione della sanità calabrese, alla firma di un protocollo con i dirigenti regionale che «andava a disciplinare l’offerta sanitaria che il nostro presidio doveva e poteva offrire». Ma da quella firma nulla è cambiato, nonostante i solleciti del sindaco di Mormanno che richiama ancora una volta come quell'intervento di ristrutturazione del presidio sanitario del Pollino è stato compiuto per scelta delle comunità anche di Laino Borgo e Laino Castello che hanno destinato a questa opera i propri fondi del terremoto.
«Continueremo a batterci per rivendicare la riapertura degli ospedali territoriali che possano dare adeguate risposte ai bisogni di salute dei cittadini e soprattutto una rete di offerta sanitaria diversificata in base alle esigenze» ribadisce alla vigilia della partenza per la manifestazione romana del 19 novembre con tutti i sindaci del territorio.
Nella struttura di Mormanno oltre alla postazione del 118, il laboratorio analisi, i posti di riabilitazione estensiva già attivi, dovevano essere attivati posti di RSA medica, posti di RSA Anziani, posti per il disturbo dei comportamenti alimentari e naturalmente lo sblocco del turnover per tutti i servizi attivi. «Noi ci siamo impegnati a consegnare una struttura del tutto adeguata dal punto di vista sismico ed efficientata dal punto di vista energetico. Lo abbiamo fatto in maniera condivisa con 3 comunità consci dell’importanza di avere un punto di riferimento sanitario territoriale. È da tempo che siamo pronti ma nonostante manifestazioni a Catanzaro, lettere, incontri, proteste nessun impegno è stato mantenuto».