Il giovane deceduto a seguito di un sinistro a Portapiana. Con la sua motocicletta andò a schiantarsi contro una barriera di cemento non segnalata. La Procura sta indagando per accertare eventuali responsabilità
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Un mese dopo la tragica morte di Giampiero Tarasi, sono ancora tanti gli interrogativi aperti sulle cause dell'incidente nel quale il 33enne perse la vita a Cosenza, tra Via Portapiana e Corso Vittorio Emanuele. La sera dell'otto marzo andò a schiantarsi con la sua motocicletta contro una barriera di cemento, non segnalata e poco illuminata. La Procura ha aperto un fascicolo e posto sotto sequestro la zona mentre il Comune si è affrettato a ripristinare transenne e cartelli stradali. Un intervento più volte sollecitato in precedenza e giunto, come spesso accade, tardivamente. Della vicenda si è interessato anche il nostro network attraverso una puntata della trasmissione L'inviato speciale. Familiari ed amici di Giampiero, ancora molto provati dal dolore, hanno scritto una lettera idealmente indirizzata al ragazzo. Questo il testo
La lettera a Giampiero
Ciao Giampo, oggi è un mese che non ci sei più, in questi giorni di solitudine obbligata, pensieri ed emozioni si accavallano e parlare di te al passato risulta intollerabile. Non c'è verso, distanza che tenga. Ci aggrappiamo in tutti i modi a te, a quello che hai lasciato. È difficilissimo rassegnarsi, lasciare la presa...
Concentrato di allegria e generosità
L'intensità con cui hai vissuto e le tracce che hai lasciato sono qui, tangibili e testimoniano il disarmante amore di cui eri fatto. I cuori che hai toccato sono la vera prova che ti sei fermato qui. Concentrato di cortesia, generosità, allegria e caos vari ed eventuali, questo eri. Noi, eredi dei tuoi abbracci e di quel calore che ci travolgeva e avvolgeva, lo sappiamo bene e ti teniamo stretto. A pensarti sorridiamo, come al solito. Se chiudiamo gli occhi sei ancora qui... Sei ancora tu nel meraviglioso dono che tutti ti riconoscevano, ovvero guardare il mondo con occhi buoni, con quella purezza tipica dei bambini. Noi tutti stiamo provando a guardarlo un po' come facevi tu. Sei stato un ottimo maestro in questo. La tua infinita bontà continua a seminare i suoi frutti anche a distanza.
Piegati dal dolore
Nella tua amata Cosenza, che ci ha visto nascere e crescere insieme ma che ti ha visto strappare via nel più brutale dei modi, noi tutti, nel tuo ricordo siamo diventati una pigna. Se apriamo gli occhi siamo ancora qui, piegati da un dolore nuovo buio e lacerante. Dimentichiamo, ogni tanto, che non ci sei più. Lo dimenticano i tuoi genitori, ogni sera, quando aspettano te per chiudere la porta. Così da un mese non smettono di aspettarti, convinti che tu sia, come sempre, solo in ritardo. Il problema è che i giorni trascorrono velocemente e quel muro è lì a ricordarci che non tornerai.
«Non siamo più gli stessi»
Così, ogni giorno, moriamo anche noi. L'allegria del tuo ricordo fa spazio allo smarrimento e gli occhi diventano cupi. Non siamo più gli stessi, sopravviviamo appena. Non abbiamo più slancio. Manchi tu e l'armonia che creavi. Abbiamo nostalgia per quel futuro che avremmo voluto vivere insieme a te, che ci è stato negato, circondati da quella luce che solo tu riuscivi ad emanare. Se apriamo gli occhi manca l'ossigeno a pensare che non tornerai. Chissà quanto altro ci avresti regalato se qualche luce fosse rimasta accesa. Se qualcuno non avesse poggiato il dito sull'interruttore.
Un esempio da seguire
Nessuna barriera riuscirà a spegnere la tua luce, mai. Non aver paura di nulla Giamp, lascerai le tue orme sulle sabbie del tempo, lascerai il tuo segno in questo mondo e ne inciderai sicuramente uno nuovo nella tua nuova dimensione. Non aver rimpianto alcuno, hai vissuto ogni giorno al massimo, facendo ogni cosa, anzi sicuramente più di quante mai potessi immaginare di farne. Vorremmo solo che tu sapessi che hai dato tutto te stesso, hai fatto del tuo meglio ed hai portato ad ognuno un po’ di felicità. Non temere Giamp, fidati di noi, tu sei qui, sempre, e il mondo è anche un po’ migliore perché tu ci sei stato, hai vissuto ed hai amato. Siamo sicuri che ovunque tu vada, ovunque tu sia, continuerai a farlo come solo tu sapevi fare. Ricordati che eri, sei e sempre sarai Luce pura, fortissima e accecante.
La tua famiglia, Federica e tutti i tuoi amati amici