Per il decesso di Tiziana Lombardo il giudice non ha accolto la richiesta della Procura e ha fissato l’udienza al 5 febbraio. Omicidio colposo l’ipotesi di reato per la quale i sanitari sono stati iscritti sul registro degli indagati
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Dovranno comparire il 5 febbraio del prossimo anno dinanzi al gip del Tribunale di Vibo Valentia, Tiziana Macrì, dieci indagati per il decesso di Tiziana Lombardo, la 37enne originaria di Paravati di Mileto, ma residente a Santa Domenica di Ricadi, morta all’ospedale Jazzolino di Vibo nel gennaio del 2017 dopo aver dato alla luce una bimba di nome Giada. Il giudice non ha infatti accolto la richiesta di archiviazione per gli indagati avanzata dal pm della Procura di Vibo Valentia, Ciro Luca Lotoro, fissando così l’udienza camerale.
Gli indagati
Il 5 febbraio prossimo dovranno quindi comparire dinanzi al gip i seguenti indagati: Rocco Fiaschè (cl. ’61) di Rosarno (avvocato Raimondo Paparatti); Salvatore Falcone (cl. ’73) di Vibo (avvocati Marcella Vangeli e Giuseppe Monteleone); Antonella D’Alessandro (cl. ’60) di Vibo (avvocato Letteria Porfida); Tommaso Sirgiovanni (cl. ’59), originario di Gerocarne, residente a Vibo (avvocato Giuseppe Mammone); Pasquale De Bartolis (cl. ’53) di Vibo (avvocato Michelangelo Miceli); Daniela Fusca (cl. ’72) di Lamezia Terme (avvocato Pietro Chiappalone); Gianfranco Marataro (cl. 58) di Vibo (avvocato Giuseppe Altieri); Marianna Carnevale, (cl. ’53) di Vibo (avvocato Walter Franzè); Oscar Cervadoro (cl.’53) di Lamezia Terme (primario all’ospedale di Vibo, difeso dall’avvocato Antonio Fuscà); Vincenzo Mangialavori, (cl. ’70), di Vibo (avvocato Sandro Mauro).
Parte offesa nel procedimento penale è stato individuato Antonio Libertino, marito di Tiziana Lombardo, assistito dagli avvocati Giuseppe Catalano e Francesco Ruffa. Gli indagati sono tutti medici in servizio nel reparto di Ginecologia dell’ospedale di Vibo Valentia dove la donna si trovava ricoverata.
Omicidio colposo l’ipotesi di reato per la quale i sanitari sono stati iscritti sul registro degli indagati. Sino alla tragedia nulla avrebbe fatto presagire ai medici il tragico epilogo di un parto naturale andato per il meglio con la nascita della bimba. La donna – alla sua seconda gravidanza – ha accusato un malore perdendo i sensi mentre stava per allattare la piccola Giada. Quindi la disperata corsa dei medici per sottoporre Tiziana ad esami di laboratorio e strumentali al fine di capire l’origine del malore. Poi l’immediato trasferimento in sala operatoria dopo una diagnosi che parla di un’emorragia addominale massiva capace di mandare in arresto cardiaco per ben due volte Tiziana prima dell’intervento chirurgico.