La diciannovenne Antonella Vergori spirò nel 2008 in seguito a un malore. In appello ribaltata sentenza di primo grado. Prescrizione per Francesco Rotolo
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Termina con due assoluzioni per non avere commesso il fatto il processo d’appello sulla morte di Antonella Vergori. La giovane, all’epoca, nel 2008, diciannovenne, morì per un malore dopo avere ingerito una granita sul lungomare di Nocera.
Oggi la Corte d’Appello di Catanzaro ha assolto il direttore sanitario dell’Asp di Catanzaro Maurizio Rocca e Napoleone Stella, l’infermiere intervenuto. Per l’accusa la ragazza sarebbe spirata per un malfunzionamento del defibrillatore del 118 di Falerna, che avrebbe avuto le batterie scariche. Ora la sentenza della Corte d’Appello di Catanzaro.
In primo grado per il reato di omicidio colposo erano stati condannati: Rocca Maurizio (con l'avvocato Bruno Ganino) alla pena di un anno di reclusione per essere stato, all'epoca dei fatti, il direttore sanitario; Stella Napoleone, difeso dall'avvocato Francesco Stella, alla pena di mesi 8, per avere fatto parte dell'equipaggio dell'ambulanza intervenuta sul posto in qualità di infermiere; e Rotolo Francesco (difeso dall'avvocato Giuseppe Alvaro) alla pena di un anno e 6 mesi per avere rigenerato la batteria del defibrillatore in dotazione al Pet di Falerna anziché provvedere alla sua sostituzione.
I giudici hanno ora dichiarato la prescrizione per Francesco Rotolo, titolare dell’azienda convenzionata con l’Asp. Quest’ultimo è stato però condannato al pagamento delle spese processuali sostenute dai parenti della ragazza e dall’associazione Codici che si sono costituiti parte civile.