«Il nostro ospite pur se positivo, non è deceduto per cause riconducibili al Covid -19 ma per gravissime pregresse patologie, che hanno determinato il, purtroppo, prevedibile epilogo letale». È quanto scrive Dante Di Rubbo, direttore sanitario di Villa delle Rose, a Monterosso, dove nelle ultime ore si è registrato il decesso di un anziano.

«L’ospite, di anni 91 – si legge in una nota -, era affetto da grave patologia tumorale in fase terminale e da ulteriori gravi comorbilità; per espressa volontà dei familiari veniva accudito dai Sanitari della Casa Protetta. Negli ultimi 15 giorni, già in presenza di positività al Covid -19, i parametri vitali (Saturazione, PA, FC e TC) sono rimasti sempre stabili e in valori accettabili; nessuna complicanza delle vie respiratorie si è manifestata. In data 20 gennaio u.s., alle ore 17.00, il paziente ha subìto un arresto cardiocircolatorio secondario ad asistolia, decedendo, nonostante l’immediato intervento del Cardiologo presente in struttura. L’evento è stato subito comunicato ai preposti Organismi dell’Asp di Vibo Valentia, con i quali, per tutta la fase emergenziale, si sta operando in piena sinergia e collaborazione. Per quanto sopra, ribadiamo che l’evoluzione clinica dell’exitus non riconosce come causa determinante l’infezione covid -19 e, dunque, l’ospite deceduto non può essere considerato “vittima” di detta infezione».

La direzione sanitaria della casa di cura, coglie l’occasione per riportare i dati relativi al focolaio che si è sviluppato nella struttura, «in coerenza con la trasparenza che contraddistingue la mission aziendale e ritenendo essenziale il ruolo degli organi di informazione». «Attualmente – continua la nota del direttore sanitario – in struttura sono presenti 27 utenti di 85+/- 10 anni: 19 donne e 8 uomini. 5 pazienti sono portatori di 3 comorbilità, 14 pazienti di due comorbilità; 11 presentano decadimento cognitivo.

Dei predetti ospiti residenti, due presentano preesistenti stati di forte criticità clinica (uno, di 94 anni, grave scompenso cardiaco; l’altro, di 97 anni, fibrillazione atriale cronica e intervenuto ictus cerebri con emiplegia emisoma dx ed approfondimento dello stato di coscienza). Per entrambi, in ossequio a espressa volontà dei familiari, è stato deciso di proseguire il trattamento terapeutico sintomatico in struttura.

In riferimento al Covid -19, il focolaio è stato identificato il 04.01.2021, in seguito a uno screening routinario aziendale; nel corso del perdurante periodo di quarantena, 11 ospiti hanno sviluppato una sindrome influenzale con febbricola ed astenia, 2 ospiti hanno sperimentato disturbi gastrointestinali».