VIDEO | La soluzione potrebbe essere trovata realizzando un bypass dell'attuale condotta per far arrivare nelle case di Masella l'acqua della vallata del Tuccio ma ad oggi nulla è stato fatto
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Quello dell’arsenico nell’acqua è un problema molto serio per i cittadini della frazione Masella di Montebello Jonico. Un problema annoso che, ancora oggi, nessuna istituzione competente è riuscita a risolvere.
Don Giovanni Gattuso, da quando è diventato parroco della popolosa frazione, sta lottando al fianco dei suoi fedeli per trovare una soluzione. Si è rivolto all’Arpacal ed all’Asp per avere i risultati aggiornati delle analisi sulla potabilità dell’acqua e a Sorical per trovare una soluzione alternativa per l’approvvigionamento dell’acqua.
Ma ad oggi, purtroppo, le risposte sono state poche. L’Arpacal ha certificato che i valori di arsenico nell’acqua di Masella sono troppo alti, molto sopra la soglia di tossicità. Lo stesso ha fatto l’Azienda sanitaria provinciale. Il Comune ha disposto la non potabilità ed ha interdetto l’uso dell’acqua per i normali usi quotidiani.
Don Giovanni si è dato da fare e, per il momento, è riuscito a regalare ai propri fedeli per alleviare il bisogno di questo bene essenziale una casetta dell’acqua che, di fatto, ha sostituito le fontane pubbliche.
Sul banco degli imputati ci finisce la Sorical che gestisce la distribuzione dell’acqua. Per Claudia Pugliese, consigliere comunale a Montebello Ionico e masellese di nascita, una soluzione ci sarebbe: si tratterebbe di prevedere un bypass della condotta con l’immissione dell’acqua proveniente dalla vicina vallata del Tuccio. Un progetto meno oneroso dell’ipotesi filtraggio. Ad oggi, però, la Sorical non avrebbe provveduto ad effettuare il sopralluogo necessario.
La gente così, per lavarsi o cucinare, è costretta ad arrangiarsi, installando le cisterne a casa, e a pagare bollette salate.