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Sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Palmi, militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Reggio Calabria stanno eseguendo un’ordinanza di applicazione di misure cautelari emessa dal Gip del Tribunale di Palmi, che dispone una misura restrittiva personale nei confronti di 8 persone (quattro domiciliari e quattro obblighi di dimora). Ai domiciliari anche il presidente del Catanzaro calcio, Giuseppe Cosentino e la figlia Ambra per le attività riguardanti la società di famiglia, la Gicos, con sede a Cinquefrondi (RC). Ambra Cosentino è la vicepresidente della società. Gli altri due arrestati, pure loro accusati di riciclaggio, sono una dipendente della società, Carmela Santoro Alì, e il promotore finanziario milanese Stefano Noschese. Obbligo di dimora per Mariella Viglianisi, Marco Pecora, Caterina Zito e Simona Tedesco, tutti dipendenti della Gicos.
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Da quanto emerge, ci sarebbero grandi quantità di denaro che sarebbero state trasferiti in Svizzera, grazie alla complicità di un’organizzazione criminale specializzata in questo genere di attività di riciclaggio. Le indagini hanno infatti portato alla luce l’esistenza di un’associazione per delinquere, aggravata dalla transnazionalità, finalizzata alla commissione di reati di natura fiscale, riciclaggio, trasferimento fraudolento di valori e appropriazione indebita di ingenti somme di denaro in danno di una società operante nel settore dell’import/export. La Guardia di finanza, con il generale Alessandro Barbera e il colonnello Agostino Brigante, hanno dato esecuzione pure a un sequestro preventivo di 4 milioni di euro.
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Giuseppe Cosentino è difeso dall'avvocato Sabrina Rondinelli, la quale, contattata telefonicamente ha spiegato di non aver ancora avuto modo di leggere il provvedimento.