Finalmente troverà pace una giovane donna di poco più di quarant’anni, ossessionata dalle condotte del suo stalker e che da oltre quattro mesi era in cerca di sicurezza, costretta a “stare costantemente con il cellulare in mano, in modo tale che se viene … a farmi del male, io posso chiedere aiuto”.

Si tratta di M.R., pensionato di 69 anni, noto pregiudicato di Conflenti, arrestato dai carabinieri della locale Stazione per il reato di atti persecutori, e posto ai domiciliari.
Le indagini, condotte dai militari di Conflenti, hanno permesso di ricostruire minuziosamente l’intera vicenda sin dal mese di gennaio 2019, avvalendosi della preziosa collaborazione della vittima e di altre persone informate sui fatti, facendo emergere un quadro inquietante con gravi indizi di colpevolezza. Infatti, da oltre quattro mesi, la stessa vittima era costretta a subire inseguimenti e sorpassi in auto a forte velocità sia quando era da sola che in compagnia, molestie, incessanti telefonate anche anonime, mute, diurne e notturne, insulti e minacce, appostamenti anche allorquando si recava in Caserma e, da ultimo, l’intimidazione attraverso il posizionamento di una tanica di benzina sotto l’abitazione.


Insomma un collaudato e ben pianificato processo di persecuzione e sistematica oppressione, una serie di condotte morbose, ossessive e vessatorie posti in essere dallo stalker nei confronti della vittima cagionando alla stessa un perdurante e grave stato di ansia, di paura e prostrazione psicologica, ingenerando un concreto e tangibile timore per l’incolumità propria, oltre che dei prossimi congiunti, tanto da costringerla ad alterare le proprie abitudini di vita.