VIDEO | Tra Salvini, Mattarella e rappresentanti dei vari dicasteri nel 2018 la nostra regione ha registrato un vero e proprio boom di presenze istituzionali. Parole, slogan ma, fino ad oggi, pochi fatti concreti
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Tra ministri, sottosegretari, vertici di Camera e Senato e persino il presidente della Repubblica e del Consiglio, la Calabria nel 2018 da nord a sud ha registrato un vero boom di presenze istituzionali . Criminalità organizzata, infrastrutture, disoccupazione, danni del maltempo, immigrazione, sanità: questi i motivi dell’attenzione rivolta dallo Stato alla nostra regione. La provincia di Reggio Calabria, con la Piana di Gioia Tauro in testa, è stata quella più “visitata” dagli esponenti del Governo; subito dopo Crotone, Vibo Valentia e Cosenza e Catanzaro che chiudono la classifica a pari merito nella hit parade delle presenze. C’è persino chi ha fatto il bis, come la ministra per il Sud Barbara Lezzi giunta a Gioia Tauro il 7 agosto, e il 5 dicembre tra Polia, nel vibonese e Crotone. I motivi del suo tour calabrese sono stati differenti. Nel primo step la ministra Lezzi si è recata allo scalo gioiese mentre nel secondo ha effettuato sopralluoghi in due dei territori più colpiti dalle ondate del maltempo dell’ultimo periodo. « Per il dissesto idrogeologico ci sono diverse risorse, ha dichiarato la Lezzi. È chiaro che non potremo fermare piogge e vento, ma solo così potremo mettere in moto la macchina per limitare il fenomeno del dissesto, che poi è quello che mette a rischio anche la vita delle persone». Fortunatamente pioggia e vento si sono fermati, le risorse non sono ancora arrivate e quindi resta solo la speranza, per i territori colpiti, che con il nuovo anno arrivino le seconde senza, però il maltempo.
Doppia visita anche per il responsabile del dicastero delle infrastrutture e dei trasporti Danilo Toninelli approdato a Reggio Calabria il primo ottobre, per l’inaugurazione di nuove tratte di Trenitalia, e tra Catanzaro e la Piana il 17 e 18 dicembre scorsi. «Il bilancio della visita non è certamente positivo, ma vogliamo guardare avanti in maniera positiva - ha dichiarato Toninelli - La Calabria non ha le infrastrutture minime sufficienti per far vivere serenamente i cittadini e far lavorare serenamente le imprese, dobbiamo quindi far di più».
Anche in questo caso le promesse, come le buone intenzioni ci sono tutte, ma al momento solo quelle. Tra tutti i “bis” spicca su tutti quello del ministro dell’Interno Matteo Salvini, che tra luglio a Palmi e ad agosto a San Luca, ha dichiarato a gran voce «guerra alla ‘ndrangheta». Il responsabile del Viminale lo ha fatto in entrambe le occasioni; sia durante la cerimonia di consegna al commissariato di Polizia di Palmi dell’immobile confiscato , dove abitava l’ergastolana Teresa Gallico, che durante lo svolgimento del comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica organizzato a Ferragosto a San Luca. «È cominciata una guerra senza quartiere contro la criminalità organizzata- ha urlato Salvini- non solo in Calabria ma in tutta Italia perché la 'ndrangheta è una merda, un cancro, che si è allargato a tutta l'Italia. Io però sono testone e continuerò a combatterla fino a che non avremo portato via anche le mutande a questa gente». Sia nella prima che nella seconda visita il vicepremier, però ha dribblato le domande dei cronisti sui rapporti tra ‘ndrangheta e Lega. Il ministro dell’Interno, durante nella sua prima visita del 10 luglio andrà anche alla baraccopoli e alla tendopoli di San Ferdinando dove tra un selfie e l’altro con i migranti dichiarava di volerla smantellare. Stessa linea di pensiero ripresa dal presidente della camera Roberto Fico giunto nella piana l’undici giugno, all’indomani dell’omicidio del sindacalista maliano Soumayla Sacko avvenuto a San Calogero il due giugno. Le tende e le baracche, però sono ancora lì e la condizioni idi vita dei migranti sono peggiorate e i morti aumentati: la notte intercorsa tra l’uno e il due dicembre un incendio ucciderà il 18enne gambiano Suruwa Jaithe. Un altro tragico evento, ossia la morte di Stefania Signore e dei suoi due bambini, Cristian e Nicolò, vedrà l’otto ottobre la presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati effettuare sopralluoghi a San Pietro lametino e a San Pieitro a Maida, due dei comuni devastati dal maltempo. « Sono qui per portare la vicinanza delle Istituzioni a questa terra così martoriata e poi anche per dire basta al ripetersi di queste tragedie. Non possiamo più ammettere di poter piangere i morti oppure di dover verificare situazioni ambientali di questo tipo. Occorre oggi un’azione forte da parte dello Stato», dirà la presidente del Senato. Le tragedie, però si sono ripetute, come le morti e la disperazione del popolo calabrese. Un mese dopo, ossia il 7 novembre il presidente della repubblica Sergio Mattarella presenzierà a San Demetrio Corone, nel cosentino, per la ricorrenza del 550esimo anniversario della morte dell’eroe albanese Giorgio Castriota Skanderbeg. La tappa del capo dello Stato quindi, si differenzia da tutte le altre considerato il carattere “culturale” della stessa. Ad abbracciare Mattarella ci sarà una comunità intera con tanti bambini in festa che con le bandierine di Italia e Albania hanno intonato i due inni nazionali. Ad accogliere quindi, il massimo rappresentate della Repubblica nessun lavoratore precario o manifestante in protesta, ma “solo” semplici cittadini accorsi numerosi per uno degli eventi dell’anno. Toccata e fuga in Calabria sia per il ministro del lavoro Luigi Di Maio, che ha visitato a Gioia Tauro l’azienda del testimone di giustizia Nino De Masi il 17 luglio insieme al ministro della giustizia Alfonso Buonafede, e per il presidente del Consiglio Giuseppe Conte che il 23 novembre scorso in pochissime ore si recherà a Reggio, Locri e Crotone dibattendo sull’ “emergenza mafia” e quella sanitaria. «È una visita che arriva con ritardo perché’ avrei voluta farla prima- ha ammesso il premier. La Calabria è una regione un po’ trascurata, per ragioni geografiche, per ragioni di collegamenti sia del sistema viario e ferroviario, quindi volevo dare la testimonianza dell’attenzione dell’autorità di Governo; sono già venuti dei ministri ovviamente, ma anche del presidente del Consiglio, verso questa regione. È una regione molto sofferente, con grave disagio sociale, ne siamo perfettamente consapevoli».
E anche la Calabria intera lo è. Al netto di tutte queste visite infatti, quello che rimane ai cittadini sono tante parole e slogan, nulle o poche sono state infatti, le risposte e gli atti concreti forniti che sarebbero dovuti arrivare in questi mesi e che invece, ancora una volta, ritardano come gli investimenti, le risorse, i finanziamenti .