Nel 2019 minacciò la moglie con un coltello durante una lite scoppiata al ristorante durante il viaggio di nozze: ora per un 43enne originario della provincia di Reggio Calabria è diventata irrevocabile la pena detentiva inflitta prima dal tribunale di Verbania e poi, il 21 dicembre 2023, dalla Corte d'appello di Torino.

L'episodio si verificò ad Arona (Novara). Secondo quanto ricostruito dai giudici, nel corso del litigio l'uomo estrasse l'oggetto dal borsello gridando «ti scanno». Il personale del ristorante chiamò i carabinieri anche perché il 43enne, al momento di pagare il conto, mostrò nuovamente il coltello «senza alcun motivo».

L'imputato, che ai militari consegnò l'oggetto spontaneamente, era una figura nota agli archivi delle forze dell'ordine. Nel 2009 era stato sottoposto a un regime di sorveglianza speciale; risultava inoltre a suo carico una condanna, nel 2010, per reati di droga.

La Cassazione ha confermato il giudizio di responsabilità per «porto ingiustificato di coltello» puntualizzando che si trattava di «marca Opinel con lama in acciaio della lunghezza di 23 centimetri». Le richieste della difesa, fra cui l'applicazione del principio di non punibilità per la «tenuità del fatto», sono state respinte.