Cinque misure cautelari. È questo l’esito dell’inchiesta condotta dai carabinieri della compagnia di Girifalco. Domiciliari per Matteo Cracolici, classe 1999, tagliaboschi e Davide De Santis, classe 1997, obbligo di dimora per Luca Barbieri, classe 1990, commerciante, obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria per Giovanni Pullì, classe 1999 e Giovanni Vinci, classe 1982, tutti di Cortale.
Contestati a vario titolo i reati di estorsione, rapina, porto di armi ed oggetti atti ad offendere, lesioni, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti.

Le indagini

Le attività di indagine hanno inizio nel settembre 2017 a seguito del violento pestaggio di un cittadino nei pressi del bocciodromo del paese. Sin dai primi accertamenti è apparso chiaro come Pullì, d’intesa con i suoi sodali, avesse prelevato a casa la vittima, portandola nell’area dove era attesa da De Santis e Barbieri, con il comune obiettivo di sollecitarle il pagamento di un grammo di cocaina, acquistato presso di loro qualche giorno prima al prezzo di 100 euro. Alla richiesta del malcapitato di ulteriore tempo per saldare il debito contratto, l’intero gruppo spazientito lo minacciava ed aggrediva selvaggiamente, percuotendolo a mani nude e con un bastone. Soltanto le grida impaurite di quanti abitavano nelle vicinanze inducevano gli aggressori a desistere ed allontanarsi repentinamente. La vittima riportava rilevanti lesioni, compresa una frattura al braccio destro. Ciononostante nei giorni successivi De Santis, anche per il tramite di altro accolito, Vinci, maggiorava arbitrariamente la consistenza del debito, da 100 a 150 euro, da pagarsi all'istante e dietro minaccia di ritorsioni consistenti nell’incendio dell’autovettura in uso ai suoi familiari. Accompagnato dal Vinci, la vittima preleva al bancomat 100 euro, consegnandoli e pregando i suoi creditori di non obbligarlo a pagare ulteriore denaro, ricevendo tuttavia ancora una volta in risposta un’opposizione perentoria.
E’ a questo punto che la vittima ferita, frustrata dalle continue richieste senza appello, ha deciso di non pagare i restanti 50 euro, venendo ascoltato dai Carabinieri.

Lo spaccio di droga

I militari sotto il coordinamento della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Lamezia Terme, hanno dato avvio ad articolati accertamenti, anche con l’ausilio di intercettazioni telefoniche, videoregistrazioni, tracciamenti Gps sulle autovetture, impiego di personale in abiti simulati per dedicati servizi di osservazione e pedinamento, con l’obiettivo di ricostruire le dinamiche economico - relazionali di un contesto delinquenziale forse periferico ma non di meno preoccupante.
Dall’attività di intercettazione telefonica sono così emerse la detenzione e lo spaccio di sostanze stupefacenti - in particolare marijuana - da parte di De Santis e di Cracolici, nel territorio comunale, con acquirenti provenienti anche dai comuni vicini.
Telecamere opportunamente piazzate nell’abitato hanno contribuito a rivelare agli inquirenti gli anfratti dove De Santis e Cracolici nascondevano lo stupefacente. In corrispondenza di uno di questi in particolare, localizzato nella cassetta del contatore dell’acqua e del gas di una abitazione abbandonata, i Carabinieri hanno filmato i due riporre o rifornirsi all’esigenza della sostanza illecita. I militari hanno filmato ed intercettano anche il momento in cui tra i due si commenta aspramente la sostituzione di circa 55 grammi di marijuana con dei comuni fiori di campo, essendo stata quest’ultima nel frattempo rinvenuta e sequestrata.
Un sequestro di 30 grammi circa di marijuana veniva nel frattempo effettuato presso altra abitazione stagionale, nei pressi della casa del Cracolici, ancora una volta nella cassetta esterna del contatore.