La vicenda nasce dalla denuncia della donna, dopo ripetuti episodi di violenza. Inflitti un anno e due mesi di reclusione
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Si è conclusa con una sentenza di condanna ad un anno e due mesi di reclusione, oltre al risarcimento dei danni alla costituita parte civile e al pagamento delle spese legali, la vicenda che ha visto coinvolto un quarantaseienne di Longobucco, accusato di stalking e lesioni nei confronti di una donna, T.R., trentaseienne, anch’essa di Longobucco difesa di fiducia dall’avvocato Raffaele Meles del foro di Castrovillari. Lo riferisce una nota stampa a firma del legale.
Tutto ha inizio nel 2014, anno in cui T.R. decide di interrompere la relazione sentimentale con l’uomo. Quest’ultimo, non accettando la decisione della donna, inizia a porre in essere nei suoi confronti atteggiamenti morbosi, quali continue telefonate e richieste di chiarimenti, al fine di convincerla a tornare sui suoi passi. Non avendo ottenuto l’effetto sperato, dalle telefonate si passa alle ingiurie, ai pedinamenti, agli appostamenti, alle offese e alle minacce anche con l’uso delle armi. In una circostanza, le invia un messaggio whatsapp nel quale si fotografa con un coltello puntato alla gola, poi la raggiunge per strada ed estratto il coltello dal giubbotto la minaccia di morte: il peggio viene evitato solo grazie alle urla e al pianto della ragazza.
Durante l’intero periodo, protrattosi per circa due anni, la donna subisce ulteriori condotte aggressive come quando, trovandosi alla guida della propria autovettura, viene raggiunta dall’auto dell’uomo che, accostatosi, tenta di buttarla fuori strada. Il 46enne le chiede, inoltre, la restituzione in denaro di tutti i regali fatti durante il fidanzamento e, con tale pretesto, la contatta ripetutamente chiedendole prima i soldi, poi minacciandola e insultandola. Nell’aprile 2016, infine, l’uomo si reca dalla 36enne con la solita richiesta di restituzione di denaro e, di fronte all’ennesimo rifiuto, la aggredisce fisicamente strattonandola e scaraventandola per terra tanto da procurarle lesioni giudicate guaribili in cinque giorni.
Dopo l’aggressione fisica, la vittima decide di denunciare il tutto e richiedere l’assistenza legale degli avvocati penalisti Raffaele Meles e Provino Meles che, raccolti gli elementi per procedere contro l’uomo, redigono atto di denuncia querela per stalking e lesioni; da qui l’apertura del procedimento in cui la difesa della vittima è riuscita a dimostrare, attraverso le prove portate in dibattimento, la colpevolezza dell’uomo.
Al termine del processo, l’avvocato Raffaele Meles in una lunga e articolata discussione, ha ripercorso punto per punto l’intera vicenda e, unendosi alle conclusioni della Pubblica Accusa, ha chiesto al giudice di riconoscere il 46enne colpevole dei reati lui ascritti e, quindi, condannarlo alla pena di giustizia e al risarcimento del danno. Decisione pienamente accolta dal giudice il quale, all’esito di una lunga camera di consiglio, ha condannato l’uomo ad anni uno e mesi due di reclusione, oltre al risarcimento del danno alla costituita parte civile da liquidarsi in separata sede e alla condanna al pagamento delle spese legali.