Minacce a Giuseppe Lucantonio, procuratore generale della Corte d'Appello di Catanzaro: scatta la misura cautelare per un cittadino straniero.

Questa mattina, gli agenti di polizia della sezione di pg della Procura di Salerno e della Squadra mobile di Catanzaro hanno eseguito un'ordinanza del gip di Salerno che applica la misura cautelare del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa, con modalità elettroniche di controllo, nei confronti di un cittadino di nazionalità marocchina, accusato del reato di minaccia a un Corpo giudiziario e, nello specifico, al procuratore generale della Repubblica presso la Corte d'Appello del capoluogo calabrese.

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Secondo la ricostruzione del gip, che ha condiviso l'impostazione della richiesta della Procura salernitana, l'indagato, in concorso con altre persone, allo stato non identificate, avrebbe rivolto minacce di morte al magistrato, quale componente e rappresentante della Procura generale presso la Corte d'appello di Catanzaro, per impedirne o turbarne l'attività, scrivendo sull'autovettura di servizio delle espressioni minatorie. Il procedimento è di competenza dell'Autorità giudiziaria di Salerno, come prevede l'articolo 11 del codice di procedura penale.

I messaggi di solidarietà

«Rivolgo la mia solidarietà al procuratore generale della Corte d'Appello di Catanzaro Giuseppe Lucantonio, oggetto di minacce di morte da parte di un cittadino straniero. Sono certa, conoscendo la tempra del magistrato, che la vicenda non sarà altro che un ulteriore stimolo a svolgere il proprio lavoro con ancora più caparbietà». È quanto afferma la sottosegretaria all'Interno Wanda Ferro (Fdi). «D'altro canto - prosegue - è importante non sottovalutare mai questi episodi, che mirano inutilmente a condizionare l'attività giudiziaria e a minare la serenità delle istituzioni, e sono felice che gli investigatori della squadra mobile della Questura di Catanzaro, con il coordinamento dalla Procura di Salerno e con l'ausilio della sezione di Pg della stessa Procura, abbiano subito individuato il responsabile grazie ad una efficace attività di indagine all'esito della quale il gip ha applicato una misura cautelare».

«Esprimiamo solidarietà e vicinanza al procuratore generale di Catanzaro, Giuseppe Lucantonio, per le gravi minacce di morte che gli sono state rivolte». Lo afferma, a nome del Pd della Calabria, il senatore Nicola Irto, segretario del partito regionale. «Siamo convinti - prosegue - che il procuratore generale Lucantonio continuerà a lavorare con immutata determinazione. A nessuno può essere consentito di condizionare l'autonomia della magistratura, degli altri poteri dello Stato e delle amministrazioni e autorità pubbliche più in generale. Non è con la violenza o la minaccia che si risolvono i problemi dei singoli o di gruppi di persone. Dobbiamo sempre condannare atti del genere, perché la legalità e il rispetto delle istituzioni sono sempre fondamentali. Mai sottovalutare i segnali di prevaricazione e di intimidazione oppure le promesse di mali futuri».

«Sincera solidarietà al procuratore generale di Catanzaro, Giuseppe Lucantonio, vittima di ignobili e gravissime minacce. L'odio, le intimidazioni, la violenza - anche verbale - non sono accettabili e vanno condannate con decisione e determinazione. Giuseppe Lucantonio, ne sono certo, proseguirà senza alcun cedimento il suo positivo e indispensabile lavoro nella nostra Regione». Così Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria.

«La mia più sincera e profonda solidarietà al procuratore generale Giuseppe Lucantonio, oggetto di inaccettabili minacce di morte. L'episodio venuto alla luce questa mattina ci colpisce tutti profondamente e rappresenta un attacco non solo alla persona del Procuratore, ma all'intero sistema giudiziario e ai valori di giustizia e legalità che esso rappresenta». Lo afferma il sindaco di Catanzaro Nicola Fiorita. «È fondamentale, oggi più che mai - prosegue - fare fronte comune contro ogni forma di violenza e minaccia, riaffermando i principi di democrazia e rispetto delle istituzioni. La nostra città si stringe intorno al procuratore generale e alla sua famiglia in questo momento, con la ferma convinzione che la giustizia e la verità prevarranno sempre su qualsiasi tentativo di intimidazione».