VIDEO | Il sindaco di Riace dopo la notifica del provvedimento di divieto di dimora nel suo paese: «Dal presidente della Toscana ad Oliverio alla figlia di Congiusta, ho ricevuto tantissime telefonate di vicinanza e offerte di ospitalità. Non ho un luogo fisso dove stare ma preferisco così»
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«Sono in giro perché non ho un luogo fisso dove stare. Ho imparato che per resistere bisogna guardare chi sta peggio di noi. Per quattro ore ho dormito in macchina». Seduto su una panchina di fronte a un bar. Mimmo Lucano è a Caulonia Marina. È qui che ha deciso (per ora) di andare dopo la notifica del provvedimento di revoca dei domiciliari e il divieto di dimora a Riace. Tantissime le manifestazioni di solidarietà e vicinanza. Tanti si sono offerti anche di ospitarlo come conferma lo stesso primo cittadino: «Tra le tante telefonate che ho ricevuto anche quelle del presidente della Regione Toscana, del presidente Oliverio, è bellissima la sua umanità. Mi ha detto di andare a dormire a casa sua. Mi ha chiamato anche la figlia di Mario Congiusta, Roberta, per offrirmi ospitalità. Mi hanno chiamato dalla Spagna, dalla Svizzera. Domani faranno delle manifestazioni davanti all’ambasciata italiana».
E sulla nuova misura disposta dal gip: «Sono convinto che abbiamo fatto un ulteriore passo in avanti ieri rispetto all’impianto accusatorio. I rifugiati ieri erano a casa mia, sono preoccupati perché non sanno quale sarà il loro futuro. Per lo Sprar stiamo facendo ricorso al Tar». E adesso cosa farà Lucano? «Adesso vado in giro, non un luogo fisso dove stare ma preferisco così. La prendo come una cosa bella, almeno sono libero».