Gli agenti del commissariato di Gioia Tauro e la protezione civile hanno lavorato fino a notte fonda per montare delle tende fuori dal campo migranti di Testa dell’Acqua a Rosarno. Il computo dei positivi, in uno dei ghetti degli stagionali nella Piana, è salito a 15 nel giro di una settimana e lo sgombero è sembrata la decisione migliore da prendere in questo momento.

L’aumento dei contagi ha fatto scattare l’allarme in prefettura a Reggio Calabria. Per questo motivo, nel pomeriggio di ieri, il prefetto Massimo Mariani ha convocato una riunione, alla quale hanno partecipato il questore Bruno Megale e tutti i rappresentanti delle forze di polizia impegnati nel territorio della Piana di Gioia Tauro. Il motivo della riunione era proprio quello di predisporre un piano di intervento per isolare i positivi al Covid-19 ed evitare così che il contagio si propaghi anche tra gli altri immigranti dell’accampamento.

Il piano organizzato in prefettura prevede lo sgombero del campo e la costituzione di una tendopoli provvisoria in un’area dedicata, poco distante dai container di Testa dell’Acqua, all’interno dei quali vivono circa 200 migranti. Le operazioni sul campo sono coordinate dal commissariato di polizia Gioia Tauro, mentre i volontari della protezione civile si sono occupati del montaggio delle tende per accogliere i migranti.

La tendopoli provvisoria sarà divisa in due zone: da una parte saranno ospitati i contagiati che verranno posti in quarantena, dall’altra tutti gli altri. La difficile opera di mediazione è svolta dall’associazione Medu e dalla Caritas diocesana.

Il rischio per gli agenti di polizia è molto alto: sono dovuti entrare all’interno del campo per individuare i migranti risultati positivi, separarli da quelli che sono risultati negativi al Covid-19 e portarli nelle tende che sono state predisposte per la quarantena.

Ieri sera a Testa dell’Acqua c’era anche il sindaco di Rosarno Giuseppe Idà, che sta seguendo da vicino la vicenda del Covid-19 all’interno del ghetto degli stagionali africani.