Contestata per la prima volta la violazione della normativa introdotta dal cosiddetto Decreto Cutro assunto dal governo dopo il naufragio di Steccato. L’attività investigativa è stata coordinata dalla procura di Locri e condotta dalla polizia (ASCOLTAL'AUDIO)
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Quindi presunti scafisti sono stati fermati dalla polizia perché ritenuti responsabili di tre sbarchi di oltre 1000 immigrati nei porti di Reggio Calabria e Roccella Jonica.
Nei giorni scorsi, gli sbarchi che hanno interessato le coste reggine hanno visto la polizia di Stato impegnata nel fornire supporto alla gestione dell’accoglienza ed hanno reso necessario uno sforzo investigativo imponente finalizzato all’individuazione dei possibili scafisti.
L’attività investigativa è stata coordinata dalla procura di Locri, svolta dagli investigatori della squadra mobile di Reggio Calabria, del commissariato di Siderno, in collaborazione, in alcuni sbarchi, con personale della guardia di finanza e della capitaneria di porto. Le indagini hanno portato all’individuazione di 15 scafisti ritenuti responsabili dei tre distinti sbarchi del 23, 24 e 26 marzo.
In particolare, il 23 marzo sono giunti al porto di Roccella Jonica 210 migranti soccorsi in mare dalla capitaneria di porto. Tra i migranti sbarcati, gli investigatori del commissariato di Siderno e della guardia di finanza hanno individuato e sottoposto a fermo 4 cittadini di nazionalità egiziana ritenuti responsabili della traversata.
Nella nottata del giorno successivo, sono sbarcati 185 migranti al porto di Roccella Jonica, condotti dalla capitaneria di porto; altri 110 al porto di Reggio Calabria, giunti a bordo di un pattugliatore della guardia di finanza. Del trasporto sono stati ritenuti responsabili 4 egiziani e 3 siriani, nei confronti dei quali l’attività investigativa, condotta dalla squadra mobile, dal commissariato di Siderno e dalla capitaneria di porto, ha consentito di raccogliere elementi indiziari utili a consentirne il fermo ed a contestargli per la prima volta in Italia, la violazione dalla nuova normativa contenuta all’interno del cosiddetto Decreto Cutro.
Dell’ultimo sbarco di 312 persone, registratosi il 26 marzo al porto di Roccella Jonica, a borde del quale è stato scoperto il cadavere di un cittadino siriano, sono stati ritenuti responsabili 4 egiziani, anche a quest’ultimi è stato contestato l’art. 12 bis del D.Lgs. n. 286 del 1998 poiché dalla condotta posta in essere è derivata la morte di uno dei migranti che, seppur in condizioni di salute precarie a causa del diabete, per come riferito da altri migranti presenti sull’imbarcazione, avrebbe comunque potuto essere assistito e giungere indenne.
I fermati sono stati condotti le case circondariali della provincia per i successivi provvedimenti di competenza dell’autorità giudiziaria.