Il presule si è offerto di ospitare nella sua diocesi una parte dei profughi sbarcati a Catania. L’appello: «Basta giocare sulla loro pelle»
Tutti gli articoli di Cronaca
PHOTO
La proposta di Monsignor Savino è stata accolta: parte dei migranti sbarcati a Catania dalla nave Diciotti dopo una lunga trattativa verranno ospitati a Cassano allo Ionio.
La conferma arriva dalla Confederazione episcopale italiana, che in una nota dichiara: «Dall'hotspot di Messina i migranti della nave Diciotti ospitati dalla Chiesa italiana "saranno trasferiti quanto prima, nelle prossime ore, nel centro di Ariccia dell'Auxilium, in attesa di essere ospitati nelle tante diocesi che hanno dato la disponibilità: Torino, Brescia, Bologna, Agrigento, Cassano all'Jonio, Rossano Calabro, per citare solo quelle di cui sono a conoscenza»
Monsignor Savino, vescovo di Cassano, aveva diffuso nelle scorse ore un’accorata nota improntata sul principio di accoglienza e solidarietà per i migranti provati dal viaggio e dalla lunga attesa nel porto di Catania prima che la situazione si sbloccasse nella modalità più conflittuale, con l’iscrizione nel registro degli indagati del ministro dell’Interno Salvini con l’accusa di sequestro di persona.
L’appello alla Cei: «Un cristiano non può non accogliere»
«Ritengo che su quella nave si sia consumata una delle pagine più tristi della storia del nostro tempo. - dichiara il presule - Ci troviamo di fronte ad una vera e propria emergenza di umanità. Sono profondamente convinto che la questione dell'immigrazione va affrontata dall'intera Europa, ma non si possono strumentalizzare gli immigrati per fini politici o per pura propaganda. Non si può giocare sulla pelle, sulla vita degli immigrati. È in gioco la civiltà e direi anche una democrazia più responsabile. Non è buonismo ma è una questione di democrazia. È chiaro che l'accoglienza senza integrazione è fallimentare. L'accoglienza è una sfida e per un cristiano è anche una questione di fedeltà al Vangelo, che va preso nella sua totalità».
La Chiesa che difende la diversità
"Gli immigrati – spiega il monsignor Savino - non vengono in Italia in crociera, fuggono da Paesi dove ci sono guerre, fame e persecuzione, lasciando anche gli affetti più cari. La Diocesi di Cassano ha nell'anno scorso aperto due centri per immigrati minori non accompagnati, ha accolto, nell'ambito del progetto Cei 'Corridoi Umanitari' due famiglie eritree che sono ospitate a Morano Calabro presso la Parrocchia S. Maria Maddalena. Il sogno che ci abita è vivere una chiesa tutta missionaria e inclusiva. L'inclusione è una sfida e anche una opportunità, sia per lo Stato che per la Chiesa. L'immigrazione è una strada per realizzare la convivialità delle differenze".