«Altri 15 corpi di poveri e sfortunati migranti, di cui purtroppo, quasi nessuno parla, sono stati recuperati ieri nel Canale di Sicilia. Otto di questi sono arrivati oggi nel porto di Crotone. Anche loro saranno sepolti, senza volto e senza nome, con un semplice numerino, in piccoli sperduti cimiteri, che di fatto ne cancellano per sempre, in questo modo, ogni ricordo e riferimento per i loro familiari che non sapranno mai dove andare un giorno a trovarli, per portare un fiore e dire una preghiera. Questa disumanità sta finalmente per essere cancellata».

 

Sbarcati 705 migranti a Crotone, a bordo anche 8 cadaveri


Questi immigrati, con il Cimitero internazionale dei Migranti, che stiamo per realizzare in Calabria, avranno tutti una degna sepoltura, cosi' come avviene per i nostri cari defunti. I lavori della grande opera umanitaria stanno finalmente per iniziare».


È quanto afferma, in un comunicato, il responsabile del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, che rende noto che stanno per iniziare, in questo mese di settembre, i lavori per la realizzazione della grande opera umanitaria del Cimitero dei Migranti per dare una degna sepoltura a tutte le vittime dei tragici naufragi.


«Ringrazio il Presidente della Regione, Mario Oliverio - aggiunge - che ha sostenuto sin dall'inizio e reso possibile questa importante iniziativa umanitaria e il sindaco di Tarsia, Roberto Ameruso, che, insieme alla sua Amministrazione comunale e alla sua ospitale e solidale comunità, ha dato subito la disponibilità per realizzare nel loro comune la grande opera umanitaria universale, apprezzata in tutto il mondo e, sempre più, al centro dell'attenzione della stampa internazionale, che fa onore alla nostra Calabria, che continua ogni giorno ad accogliere centinaia di migranti e pensa anche a quelli più sfortunati che non ce la fanno a coronare il loro sogno di salvezza e perdono la vita nei viaggi della speranza. Sono tre anni, dalla tragedia di Lampedusa del 3 ottobre 2013, che lotto per dare dignità alla morte di questi sfortunati migranti. Seguirò personalmente da vicino, giorno per giorno, la realizzazione di questa opera umanitaria, che sarà intitolata al piccolo Aylan Kurdi. Sara' questa - conclude Corbelli - una delle mie più importanti battaglie civili, dopo aver, in 35 anni, aiutato e, molto spesso, salvato più di mille persone, le cui storie vengono tutte documentate e, sempre, ricordate nel sito di Diritti Civili».