Come da previsioni della vigilia, Michele Prestipino Giarritta è stato eletto nuovo procuratore di Roma. A dieci mesi dallo scandalo sulle toghe sporche che ha svelato i tentativi di Luca Palamara di condizionare la scelta del nuovo capo dell’Ufficio della Capitale, lo storico braccio destro dell’ex procuratore Giuseppe Pignatone si impone dopo essere andato al ballottaggio con il procuratore di Palermo, Franco Lo Voi.


A sostenere Prestipino, in passato ex aggiunto della Procura di Reggio Calabria, tutti i cinque togati di Area e i tre di Unicost (che inizialmente avevano sostenuto il procuratore di Firenze Giuseppe Creazzo, escluso però dal ballottaggio), tre consiglieri di Autonomia e Indipendenza (Piercamillo Davigo, Giuseppe Marra e Ilaria Pepe) e i due laici del M5S, Alberto Maria Benedetti e Fulvio Gigliotti, più il Pg della Cassazione Giovanni Salvi.

Magistratura indipendente si schiera con Lo Voi, insieme al primo presidente della Cassazione Giovanni Mammone, ai due laici di Forza Italia Michele Cerabona e Alessio Lanzi e del M5S Filippo Donati. Si astengono il leghista Basile e i togati Nino Di Matteo e Sebastiano Ardita. Non partecipa né al primo né al secondo voto il vice presidente David Ermini.



Entrambi per lungo tempo in servizio in Sicilia prima di approdare al Csm, Di Matteo e Ardita in prima votazione avevano sostenuto l’ex procuratore di Palmi, oggi a Firenze, Giuseppe Creazzo. Secondo quanto riporta Repubblica, una scelta motivata, ha spiegato Di Matteo, rendendo pubblico il suo voto, anche alla luce di quanto emerso dall’inchiesta perugina su Palamara e soci.

Creazzo, ha detto «esce dalle intercettazioni di Perugia come quello che non doveva essere scelto per Roma». E già questa è un’ottima ragione per sostenerlo ha aggiunto l’ex pm di Palermo, supportato dal collega Sebastiano Ardita, ex procuratore aggiunto di Catania e Messina.

Intercettazioni tornate nell’intervento a sostegno dello storico secondo di Pignatone dell’ex pm di Roma Luca Cascini, che ricorda «in quelle terribili intercettazioni di Perugia, dove pure vengono dette cose terribili di Pignatone, non ce n'è una sola su Prestipino». Dopo dieci mesi di impasse, si chiude dunque la partita per la procura della Capitale. A meno che qualcuno dei due candidati sconfitti non decida di fare ricorso.