«Quest'anno purtroppo ad appena una settimana dal'inizio della scuola mia figlia è ritornata a casa molto arrabbiata perchè in classe un ragazzo le si era rivolta con parole poco appropriate - racconta la madre di una ragazza che da almeno un anno subisce vessazioni da parte dei compagni di scuola -. È convinta - prosegue - che ancora non sia finita questa brutta storia perchè ci sono ancora delle brutte voci che girano sul mio conto. Arrivata a casa si è arrabbiata, si è messa a piangere, ha avuto una crisi di panico ed è stata male al punto che ho dovuto chiamare il 118».

 

L'inferno per Francesca, nome di fantasia per tutelarne la privacy, inizia alle scuole medie quando per caso ma anche un po' per gioco decide di approfondire l'amicizia con un gruppo di coetanei. Una in particolare con cui instaura immediatamente un profondo rapporto di amicizia ma che si rivela in breve tempo dannoso e ossessivo. «Tutto questo è incominciato - prosegue la madre - quando mia figlia ha deciso di interrompere questo rapporto di amicizia con questa ragazza conosciuta in terza media. Da qui è iniziato l'inferno per lei, hanno iniziato a farle il vuoto intorno, a isolarla e a mettere in circolazioni falsi voci sul suo conto».

 

Un fenomeno, quello del bullismo, che nelle scuole risulta in costante crescita come conferma il responsabile prevenzione del Centro calabrese di solidarietà, associazione che opera sul territorio a stretto contatto con scuole e famiglie: «I casi sono obiettivamente tanti - spiega Claudio Falbo -. Negli ultimi anni sono aumentati sicuramente si sono differenziati nelle modalità e nella tipologia sfruttando la diffusione del fenomeno dei nuovi media e dei social network». Ed è quello che è accaduto a Francesca perseguitata tra i corridoi della scuola ma anche con messaggi dai contenuti offensivi: «Ha ricevuto delle minacce attraverso messaggi in cui si diceva che lei era ossessiva nei confronti di questa ragazza, quando invece era il contrario, le dicevano di stare attenta, di uccidersi e di essere una puttana». Una situazione degenerata al punto da costringere la madre a presentare un esposto in Procura per denunciare quanto accaduto con l'assistenza legale dell'avvocato Antonello Talerico.