Otto avvisi di conclusione indagine sono stati notificati dai carabinieri forestali del nucleo investigativo polizia ambientale di Cosenza ad altrettante persone, gestori e operatori del canile rifugio di Mendicino, tecnici comunali, progettisti e veterinari. Nell’ambito di una inchiesta condotta dalla procura di Cosenza sulle condizioni di sovraffollamento della struttura ubicata in località Terredonniche, nel comune delle serre cosentine.

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Struttura carente e sita in area sottoposta a vincolo

Dagli accertamenti effettuati sarebbe emerso che la struttura ha ottenuto l’accreditamento a canile rifugio nonostante le numerose carenze riscontrate nel corso dei controlli effettuati dalle forze dell’ordine. Dalle indagini è inoltre emerso il canile è situato all’interno di un terreno sottoposto a vincolo idrogeologico, ricadente nella fascia di protezione dell’argine del torrente Caronte e che alcuni lavori al suo interno sono stati eseguiti senza richiedere l’autorizzazione paesaggistica. Per tali motivi non era possibile neanche realizzare e autorizzare la rete fognaria per la raccolta delle acque reflue provenienti dal canile e il successivo allaccio alla rete fognaria comunale, i cui permessi sono stati invece rilasciati dalla locale amministrazione. Le indagini sono state avviate a seguito di un esposto presentato nel novembre 2016.