Le indagini della Procura di Reggio Emilia hanno mosso i primi passi dalle segnalazioni dell’Agenzia delle Entrate sulla Consul Service di Vito Gaetano Muto. Il meccanismo ipotizzato per sottrarre denaro al Fisco
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Una gigantesca frode fiscale ipotizzata dalla Procura di Reggio Emilia, guidata dal procuratore Calogero Gaetano Paci, con ramificazioni anche in Calabria.
L’ipotesi è maturata in anni di indagini che, questa mattina, hanno portato all’esecuzione di un provvedimento di sequestro preventivo per un valore di circa 70 milioni di euro. Per l’accusa, gli indagati (in tutto 179), attraverso società cartiere e fatture false, avrebbero realizzato indebite compensazioni di crediti fiscali fittizi. Questi crediti venivano creati ad hoc per compensare debiti tributari reali delle aziende coinvolte, che a fronte del credito inesistente pagavano una percentuale all’organizzazione. Parte dei crediti veniva compensata tramite l’accollo, mentre altri venivano ceduti simulando la cessione di rami d’azienda.
I numeri della maxi operazione
Il sistema fraudolento avrebbe coinvolto circa 400 aziende, di cui 40 fittizie con il ruolo di “cartiere” per l’emissione delle fatture false, mentre 369 erano beneficiarie delle indebite compensazioni. Sono 179 gli indagati, tra cui 87 persone fisiche e 4 società.
Inchiesta nata dalla società di un cutrese
L’inchiesta è nata da una serie di denunce presentate dagli organi accertatori (in primis l’Agenzia delle Entrate di Reggio Emilia) su reati fiscali ipotizzati a carico degli indagati. Le denunce si focalizzano su alcuni presunti mancati versamenti all’erario di somme dovute per debiti di imposta compensati con credito ritenuto inesistente per importi superiori alla soglia fissata dalle norme a 50mila euro.
La prima informativa trasmessa alla Procura di Reggio Emilia dall’Agenzia delle Entrate risale al 2018 e riguarda gli accertamenti su una società, la Consul Service, con sede legale a Reggio Emilia e amministratore unico uno degli indagati calabresi, Vito Gaetano Muto, 56 enne nato a Cutro e già coinvolto in passato nell’inchiesta Billions, sempre incentrata su un grosso giro di presunte fatture false. Da lì l’indagine si è allargata alle società connesse a Consul Service. È il punto di partenza degli approfondimenti investigativi che si amplieranno fino a toccare 26 province italiane e arriveranno anche in Calabria.
Gli indagati calabresi nell’inchiesta di Reggio Emilia
Gaetano Nardo, nato a Crotone il 10 marzo 1975;
Salvatore Gaetano, nato a Crotone il 31 gennaio 1981;
Vito Gaetano Muto, nato a Cutro il 3 febbraio 1969;
Giovanni Sicilia, nato a Crotone il 9 settembre 1971;
Luigi Masciari, nato a Isola Capo Rizzuto il 30 novembre 1981;
Salvatore Gareri, nato a Cariati il 14 giugno 1984;
Rosario Barberio, nato a Scandale il 22 aprile 1961;
Giuseppe Costanzo, nato a Petilia Policastro l’8 marzo 1972;
Marilena Manfredi, nata a Crotone il 13 maggio 1986;
Francesco Vrenna, nato a Crotone il 28 settembre 1983;
Manuela Samà, nato a Crotone il 10 ottobre 1985;
Salvatore Martino, nato a Crotone il 19 agosto 1978.