E intanto il sindaco di Praia a Mare parla di 54 'imboscati': «Perchè vengono relegati a mansioni d'ufficio a fronte di una grave carenza di personale?»
Tutti gli articoli di Cronaca
PHOTO
Ci sarebbe una sorta di medico fantasma ad aprire un nuovo capitolo della grottesca saga della sanità calabrese. Si tratterebbe di un camice bianco che risulterebbe stipendiato per le prestazioni mediche all'ospedale di Praia a Mare, ma di fatto presterebbe la sua opera professionale all'ospedale Iannelli di Cetraro, che ricade all'interno dello spoke Cetraro-Paola. E' quanto emerge da un documento arrivato sui tavoli della direttore reggente dell'Asp di Cosenza, Sergio Diego, del collegio sindacale dell'Asp di Cosenza, al procuratore della Corte dei Conti di Catanzaro, al commissario ad acta della sanità calabrese, Saverio Cotticelli, e al direttore del dipartimento da cui dipende il lavoratore fantasma. Da quanto trapelato, la segnalazione era stata già inoltrata due mesi fa, ma in questo lasso di tempo nessuno ha dato spiegazioni in merito alla vicenda e la situazione continua a persistere. La notizia arriva proprio in piena crisi da carenza di personale, che minaccia pesantemente il funzionamento di vari reparti della struttura, tra cui il pronto soccorso.
«54 medici imboscati»
Ma gli scandali della sanità altotirrenica non sarebbero finiti. Secondo quanto riferisce il sindaco di Praia a Mare in un comunicato ufficiale, ci sarebbero 54 medici, infermieri e oss utilizzati in uffici ospedalieri e non, anziché nelle corsie. «Dobbiamo mettere fine alla “vergogna” - ha detto Antonio Praticò - rappresentata dal fatto che nella nostra Asp esiste un elenco di ben 54 “imboscati”, cioè utilizzati in altre mansioni».
Per quale motivo, viene da chiedersi, 54 professionisti vengono relegati a mansioni di ufficio a fronte di una gravissima carenza di personale?
L'appello del sindaco
«In questo momento di grave difficoltà della sanità calabrese - ha continuato il primo cittadino - mi appello a tutti i sindaci dell’alto Tirreno cosentino per lottare uniti al fine di modificare questo stato di cose, e solo così faremo il nostro dovere, anche a tutela e salvaguardia dell’impegno profuso da parte di chi, in questo momento, si trova nella posizione di gestire la sanità calabrese». Poi conclude: «Tutti noi sindaci dobbiamo avere e dare fiducia al Commissario della Sanità calabrese, generale Saverio Cotticelli, sostenendolo al fine di metterlo nella condizione di risanare la rete ospedaliera affinché la stessa possa fornire agli ammalati tutta l’assistenza dovuta».