È nato in Marocco quarant'anni fa ma da oltre un ventennio vive nel Crotonese, Mustafa El Aoudi, l'uomo che oggi pomeriggio ha salvato la vita della dottoressa Maria Carmela Calindro, detta Nuccia, ferita gravemente da un uomo che le ha sferrato un fendente al collo e, quando la donna era già a terra sanguinante, stava per colpirla di nuovo.


Mustafa abita in località Sant'Anna, ai confini tra il comune di Crotone e quello di Isola Capo Rizzuto, con la moglie e i tre figli che sono nati tutti a Crotone anche se lui non ha mai preso la nazionalità italiana. Si guadagna da vivere facendo il venditore ambulante, come la maggior parte dei marocchini arrivati in Calabria quando ancora quello dei migranti non era diventato un fenomeno epocale. Con la sua bancarella di oggetti di ogni tipo staziona tutti i giorno davanti ai cancelli dell'ospedale San Giovanni di Dio. C'era anche questo pomeriggio, quando è scattata l'aggressione.


«La dottoressa passa sempre di qua e mi saluta. La conosco» racconta Mustafa all'Agi. «L'ho sentita gridare e allora mi sono avvicinato. Ho visto quell'uomo che menava con il cacciavite allo stomaco, la voleva ammazzare». Mustafa spiega quindi come ha fatto a fermare l'aggressore: «Mi sono avvicinato e l'ho buttato giù, poi è scappato e sono andato appresso a lui fino al bidone della spazzatura, gli ho fatto lo sgambetto ed è caduto, allora l'ho tenuto finché è arrivata la Polizia».


La dottoressa Calindro è stata ricoverata con una prognosi di trenta giorni, avendo subito ferite al collo, alla testa e all'addome. La professionista é stata sentita dal sostituto procuratore di Crotone, Alfredo Manca, che conduce l'inchiesta avviata sull'aggressione. Col magistrato c'era il dirigente della Digos della Questura di Crotone, Francesco Meduri.