«Anche quest'anno, con l'approssimarsi della fine dell'anno scolastico, arrivano le richieste dei dirigenti degli Istituti per il rilascio di certificati medici giustificativi delle assenze degli alunni, il più delle volte retrodatati, con il "ricatto" ai genitori della bocciatura del loro figlio qualora non presentassero tale documentazione». È quanto si legge in una nota delle sigle sindacali regionali dei medici: Fimp (federazione italiana medici pediatri), Cipe (confederazione italiana pediatri), Fimmg (federazione italiana medici di medicina generale) e Fmt (federazione medici del territorio).

«Bisogna ricordare, però, che l'unico certificato – continuano -, previsto per legge, era quello di riammissione a scuola dopo un'assenza superiore ai cinque giorni, ai fini della dichiarazione di non contagiosità dell'alunno e lo stesso è stato eliminato dalla Legge Regionale 25 ottobre 2023, n. 46. La giustificazione delle assenze, per motivi di salute o di famiglia, si effettua, dunque, attraverso l'autocertificazione di chi esercita la patria potestà, a cosa servirebbe, altrimenti, il patto di corresponsabilità tra famiglia e scuola?».

Infine le sigle sindacali concludono: «Nessun altro certificato è, dunque, dovuto da parte dei Mmg e Pls che, tra l'altro, commetterebbero un'illegalità nel rilasciare certificati retrodati, richiesta, questa, inaccettabile da parte dell'istituzione scolastica che deve essere un baluardo della legalità ed insegnarne il valore ed il rispetto agli studenti che la frequentano».