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Cosenza – Sono iniziati gli interrogatori dell’inchiesta “Medical market” sulle presunte truffe alle assicurazioni. Stamattina davanti al giudice per le indagini preliminari è comparsa Stefania Russo, la donna accusata di aver abortito e lasciato morire il nascituro, in seguito ad un falso incidente, per incassare un risarcimento dall’assicurazione. La donna ha dapprima risposto alle domande del giudice ma durante l’interrogatorio avrebbe avuto un crollo emotivo ed avrebbe rifiutato di rispondere. Nei suoi confronti il giudice per le indagini preliminari Letizia Benigno ha disposto i domiciliari.
“Ritengo – ha detto l'avvocato Salcina, difensore della Russo – che la realtà dei fatti sia diversa rispetto a quanto sostenuto dalla Procura, perché non c'è alcuna richiesta di risarcimento danni, né la signora ha mai riscosso alcun premio. La Procura dovrà anche dimostrare se e come sarebbe stato indotto l'aborto. Anche i consulenti del pm hanno avuto delle incertezze nel concludere la perizia. Lo dimostra il fatto che la pinza di Martin, strumento con il quale si ritiene che sia stato indotto l'aborto, viene utilizzata solo nelle prime settimane di vita e non è utilizzabile su un feto di 800 grammi al settimo mese di gestazione. Faremo ricorso al Tribunale della libertà”.