«Loro lo sanno che è successo qualcosa. Sono disperati, continuano a chiedere che fine abbiano fatto i loro parenti che non vedono dal momento del naufragio».

Sorab arriva dal Pakistan ed è arrivato in Italia nel 2016 su un barcone approdato a Lecce. Anche lui era partito da un porto della Turchia per cercare una nuova vita in Europa. La sua nuova vita ora si svolge a Cosenza: da anni si è reinventato mediatore culturale e assieme agli operatori dell'associazione Strade di casa con cui lavora, ha raggiunto Crotone per dare una mano. In città infatti non si trovano sufficienti traduttori in grado di comprendere la lingua farsi.

«Siamo stati in ospedale - racconta- per fare la nostra parte. La situazione è ancora complessa, molte delle persone ricoverate sono ancora sotto shock. Continuano a chiedere dove siano i loro figli, i loro parenti. É stato anche difficile provare a conoscere le loro storie. Sono ancora sconvolti e disperati da quanto è successo ieri, ogni volta che proviamo a fare qualche domanda più specifica scoppiano a piangere e alla fine abbiamo preferito desistere».

Leggi anche

Una ventina i sopravvissuti al naufragio di Steccato di Cutro ricoverati nell'ospedale cittadino, lontano poco più di venti metri dal palazzetto trasformato in camera ardente. In molti ancora non conoscono la verità. «Nemmeno noi la conosciamo, ogni volta che qualcuno mi chiede della sorte dei suoi cari mi sento male a non poter rispondere. É tutto così assurdo. Molti di loro si sono persi durante lo schianto, pensare che erano quasi arrivati».

Sul piazzale del palazzetto intanto si sono radunati anche alcuni migranti che in Italia ci erano arrivati, sempre a bordo di un barcone, qualche anno fa. Fazal ha 32 anni, a Crotone era sbarcato nel 2013 a bordo di un piccolo veliero partito dalla Turchia, dopo il viaggio che lo aveva portato in Asia Minore dal Pakistan. E a Crotone è rimasto a viverci. Suo cugino potrebbe essere tra le vittime della tragedia di domenica. «Sappiamo che si trovava in Turchia nei giorni scorsi. L'ultimo contatto che abbiamo avuto risale a qualche giorno fa, anche lui potrebbe essere salito su quel barcone, ma ancora non sappiamo niente».