È comparso questa mattina dinnanzi al gip del Tribunale di Catanzaro, Claudio Paris, l’ormai ex sindaco del Comune di San Vito sullo Ionio, Alessandro Doria, accusato di istigazione alla corruzione e corruzione. Secondo l'ipotesi della Procura l'ex primo cittadino avrebbe chiesto 80mila euro ad una società veneta, incaricata di realizzare un parco eolico sul territorio comunale, per rilasciare lo svincolo demaniale degli usi civici.

 

Difeso dall'avvocato Antonio Lomonaco, Doria, si è temporaneamente avvalso della facoltà di non rispondere in attesa di avere piena contezza di tutto l’incartamento investigativo. Dopo aver preliminarmente prodotto la lettera di dimissioni dalla carica elettiva, regolarmente protocollata davanti al segretario comunale, il legale ha chiesto l’immediata revoca della misura domiciliare, evidenziando il venir meno delle esigenze di cautela sottese alla misura imposta.

 

 

La Procura della Repubblica-Direzione Distrettuale Antimafia, rappresentata in aula dal pm Graziella Viscomi si è fermamente opposta alla domanda di scarcerazione. Il giudice per le indagini preliminari ha quindi riservato la relativa decisione, dando termine al legale per preparare e trasmettere un’articolata memoria a sostengo dell’istanza de libertate. Da quanto si apprende, la linea difensiva è comunque quella di valutare l’ipotesi di attaccare il provvedimento coercitivo davanti al Tribunale della Libertà di Catanzaro.

 

A margine dell’interrogatorio l’avvocato Lomonaco non ha inteso rilasciare alcuna dichiarazione, pur riservando da parte dell’ex sindaco Doria, ed all’esito della vicenda cautelare, di informare la comunità di San Vito sulle ragioni a sostegno della sofferta scelta di lasciare la carica di primo cittadino.