Indetta una conferenza stampa per venerdì prossimo nel corso della quale gli avvocati insisteranno nella richiesta di far celebrare le udienze, a cominciare da Reset, nel Palazzo di Giustizia cittadino
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La nota ufficiale del presidente della Corte d'Assise di Cosenza, Paola Lucente, ha rianimato gli avvocati di Cosenza che, per la prima volta, hanno trovato sponda sul fronte della magistratura rispetto alla richiesta di celebrare i maxi-processi, a cominciare da Reset, nel tribunale di Cosenza.
L'udienza andata in archivio martedì scorso non aveva messo i difensori nelle migliori condizioni vista l'intenzione del presidente Carmen Ciarcia di proseguire con l'istruttoria dibattimentale. Oggi, tuttavia, le cose potrebbero cambiare. La "sede naturale" del processo è quella di Cosenza e i penalisti cosentini bocciano il "nomadismo giudiziario". D'altronde, questo continuo partire non piace a nessuno. Nemmeno ai magistrati e verosimilmente neppure a quelli che saranno chiamati a giudicare gli eventuali imputati del processo "Recovery".
Convocata una conferenza stampa
Intanto, la Camera Penale non molla e per venerdì prossimo ha inteso convocare una conferenza stampa presso la Biblioteca del Palazzo di Giustizia. Sono stati invitati a partecipare il sindaco di Cosenza, Franz Caruso, la presidente del Coa di Cosenza, Ornella Nucci, la presidente della Corte d'Appello di Catanzaro, Concettina Epifanio, la presidente facente funzioni del tribunale di Cosenza, Maria Luisa Mingrone, la presidente della sezione penale dibattimentale del tribunale di Cosenza, Carmen Ciarcia, la presidente della Corte d'Assise di Cosenza, Paola Lucente, il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto e il coordinatore delle Camere Penali calabresi.
Processo Reset a Cosenza, protesta motivata
A peggiorare il clima è stato l’annullamento, senza comunicazioni di motivazioni o indicazione di una nuova data, di un incontro istituzionale programmato con la presidente della Corte d'Appello di Catanzaro per discutere il trasferimento del processo. Questo incontro avrebbe coinvolto l’Avvocatura territoriale e regionale, il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Cosenza, la Camera Penale di Cosenza, il COA di Catanzaro e il Coordinamento delle Camere Penali Calabresi.
La conferma della Corte d’Assise di Cosenza
In contrasto con la decisione di trasferimento, la presidente della Corte d’Assise di Cosenza, nella nota trasmessa ieri alla Camera Penale, ha confermato quanto sostenuto dall’Avvocatura di Cosenza. Ha infatti ribadito che il tribunale di Cosenza dispone di aule idonee, sia in termini di dimensioni che di caratteristiche tecniche, per ospitare un procedimento così complesso senza ricorrere a trasferte.
La presidente ha sottolineato come in passato, maxi-processi di pari complessità, quali Missing, Tela del Ragno, Twister e Tamburo, siano stati celebrati con successo a Cosenza, persino in epoche in cui le videoconferenze erano poco utilizzate. Ha inoltre evidenziato come adeguare le attrezzature già presenti risulterebbe meno dispendioso rispetto alla gestione logistica di trasferte continue.