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Il gip del Tribunale di Vibo Valentia, Lorenzo Barracco, non ha convalidato il provvedimento di fermo di indiziato di delitto della polizia giudiziaria nei confronti di Carlo Chimirri, 58enne di Capistrano impiegato alle Poste e la figlia Nensy Vera, 25 anni, studentessa, convivente di Emanuele Mancuso, 29 anni, pregiudicato, figlio di Pantaleone Mancuso cl. 61, alias “l’ingegnere”.
Contestualmente ha però applicato un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari nei confronti di Carlo Chimirri, mentre nessuna misura è stata presa nei confronti di Nensy Vera, in assenza di gravità indiziaria.
Padre e figlia sono difesi dagli avvocati Francesco Sabatino e Francesco Capria e nei loro confronti l’accusa è quella di coltivazione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Le diecimila piante - rinvenute a Capistrano - sul mercato avrebbero fruttato non meno di 500.000 euro. Previa campionatura sono state distrutte. g.b.